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10 Ott 25 INTERVISTE DAI COMUNI: Cesare Milani, Sindaco del Comune di Montefalcone Appennino
Montefalcone Appenino è un borgo marchigiano. Quali elementi colpiscono un viaggiatore che arriva nel vostro territorio?
Tra i principali elementi che caratterizzano il nostro paese c’è tutta lo sperone di roccia arenaria su cui poggia Montefalcone Appenino; un taglio di roccia di circa 80-90 m. Il panoramico balcone naturale si affaccia verso la catena appenninica, permettendo di abbracciare con un solo sguardo dal Monte Conero al litorale d’Abruzzo. La visuale tocca a ponente la catena dei Sibillini, a sud la Maiella e le giogaie del Gran Sasso e, più prossimo, il monte dell’Ascensione.
Quali sono, Sindaco, le tre cose da fare o da vedere che consiglia a chi visita Montefalcone Appennino?
Sicuramente chi arriva a Montefalcone Appennino non può perdersi la terrazza panoramica da cui ammirare tutti questi scorci. La parte alta, invece, è occupata dall’antico castello, immerso in una scenografia naturale, con le sue tre torri. Da visitare sono sicuramente la Chiesa di San Michele Arcangelo, in stile romanico e a croce greca, e la Chiesa di San Pietro in Penne, di origine farfense.
Molto interessante è il Museo dei Fossili e dei Minerali, il nostro punto di forza nell’offerta culturale e artistica e uno dei migliori del centro Italia. È allestito nel settecentesco Palazzo Felici e presenta prevalentemente i fossili locali (circa 500 pezzi), reperti di fauna marina risalenti al Pliocene inferiore e si articola in diverse sezioni. La sezione di minerali conserva 1.200 pezzi. Di grande suggestione è la grotta dei minerali in cui è possibile ammirare la caratteristica fluorescenza di alcuni reperti sotto la lampada di wood. Una sezione del primo piano è dedicata, inoltre, alla collezione malacologica dell’artista marchigiano Elio Ceccotti, composta da circa 300 quadri realizzati con diecimila conchiglie. Nel museo, infine, è conservato un capolavoro del Rinascimento: il polittico di Pietro Alamanno, l’unico rimasto integro dell’artista e che si presenta con la sua preziosa cornice originale. È stato restaurato di recente ed a breve istalleremo una nuova illuminazione.
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Il Museo Comunale dei Fossili e dei Minerali – Museo dell’Alamanno è quindi un’esperienza che unisce scienza, natura e arte. Come Amministrazione quali progettualità state sviluppando per la sua valorizzazione nel breve e medio/termine?
Dallo scorso anno abbiamo iniziato un percorso di valorizzazione con il supporto di Maggioli Cultura e Turismo, organizzando un calendario di aperture al pubblico, visite e attività anche per le scolaresche. Il nostro obiettivo è rafforzare le presenze turistiche nel nostro borgo, puntando anche su questa eccellenza e patrimonio unico. Purtroppo per le gestioni non sempre si riescono a reperire finanziamenti nazionali o europei, come avviene invece per le ristrutturazioni o l’acquisto di materiali, e quindi non è semplice sostenere i costi per realtà minori come la nostra. Ma ci crediamo e vogliamo lavorare sempre meglio sulla promozione e sulla qualità. Abbiamo queste meraviglie e dobbiamo renderle fruibili e farle conoscere ed apprezzare. Questa è la nostra volontà.

Dal punto di vista turistico, avete una linea strategica nel vostro programma?
Come amministrazione stiamo lavorando per mettere il nostro museo a circuito con gli altri del territorio. Pietro Alamanno, infatti, fu un allievo del Crivelli, pertanto ha collegamenti diretti con le vicine Sarnano, Ascoli Piceno, Montefiore dell’Aso, Monte San Martino. Un visitatore può passeggiare in questi borghi e città dell’entroterra marchigiano per ammirare tutte queste meraviglie e fare proprio un percorso dedicato anche a questi artisti, in base al tempo che ha a disposizione. Inserire quindi Montefalcone Appennino fra le tappe di questo tour significa mettersi in rete e fare forza sulle rispettive unicità.
Dal punto di vista turistico, inoltre, per agevolare le presenze nel nostro territorio stiamo ripristinando un vecchio campeggio immerso in una bella pineta, grazie all’assegnazione di un bando dedicato. È un turismo presente da sempre qui a Montefalcone e desideriamo riportarlo con strutture adeguate, funzionali e moderne.
Infine desideriamo valorizzare il Cammino dei Cappuccini, che da Fossombrone raggiunge Ascoli Piceno e vede in Montefalcone una delle tappe principali con il Convento degli Osservanti di San Giovanni Battista, luogo che segna l’importante evento della fuga di fra Matteo da Bascio per fondare 500 anni fa l’ordine dei Cappuccini. Questo Cammino è un percorso molto ricco sotto il profilo spirituale, storico, artistico e naturalistico, perchè ripercorre i luoghi delle origini dell’Ordine ed è prediletto da quel turismo lento che ama proprio i territori come il nostro e che dobbiamo quindi accogliere sempre meglio e con strutture adeguate.

Qual è l’aspetto di Montefalcone Appennino a cui lei, Sindaco, tiene di più?
Premetto che sono stato già sindaco di Montefalcone Appennino quando ero più giovane. Poi sono tornato da un anno a ricoprire questo ruolo per la seconda volta. Senza dubbio sono innamorato del mio splendido borgo, per cui desidero assolutamente tenerlo curato, accogliente e migliorarlo sempre più. In particolare vorrei farlo rivivere con attività e servizi aggiuntivi. Anche per questo abbiamo rilevato come Comune una vecchia osteria segnalata in passato tra le osterie d’Italia: desideriamo ripristinarla con camere e ristorazione. Ci stiamo adoperando per trovare i fondi necessari. Sarà poi importante trovare una buona gestione che ci metta cura e passione, aspetto fondamentale nei piccoli borghi.
Sono fiducioso che paesi come Montefalcone Appennino, anche lontani dalla costa, tornino ad essere attrattivi e possano rivivere in maniera significativa com’era negli anni ‘60-‘70. C’è un ritorno a queste richieste dal punto di vista turistico e culturale. Credo che la direzione di rendere un posto sempre ben curato ripaghi, perché alla fine si vede la differenza nella variegata offerta regionale e nazionale.
Intervista a cura di Sara Stangoni