A Montefalco la mostra diffusa “Graffiti dell’Umbria”

Pubblicato in Dal mondo dei musei, News

12 Apr 25 A Montefalco la mostra diffusa “Graffiti dell’Umbria”

La meraviglia di scritture spontanee medievali e moderne lungo i sentieri umbri del pellegrinaggio. Il Complesso Museale di Montefalco (Pg) ospita fino al 15 giugno 2025 la mostra diffusa “Graffiti dell’Umbria”, che promuove la conoscenza, il recupero e la valorizzazione di una fonte storica poco conosciuta, i graffiti di epoca medioevale e moderna presenti nel territorio umbro. La mostra tematica ha avuto già sede in prestigiose sedi nei Comuni di Foligno, Perugia, Collazzone, Vallo di Nera, Nocera Umbra e Trevi. Espone graffiti umbri dall’VIII al XVII secolo di varia provenienza, con fotoriproduzione, trascrizione, traduzione, descrizione e indicazione del luogo. 

Frutto di un progetto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, la mostra, è promossa dall’ERC ADG Project Graff-IT, Writing on the Margins. Graffiti in Italy, 7th to 16th centuries (https://graffitproject.eu/) e dal Comune di Montefalco, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e in collaborazione con l’Università per Stranieri di Perugia, l’Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti-Pescara e Maggioli Cultura e Turismo.

«La mostra “Graffiti dell’Umbria” – sottolinea Daniele Morici, Vicesindaco e Assessore alla cultura del Comune di Montefalcoconsente di esplorare un sostrato di informazioni fino ad oggi poco conosciuto, sia dagli esperti che dagli appassionati d’arte. I graffiti, impressi dalla mano di anonimi e viandanti sui dipinti e le pareti di edifici di culto o di altra natura, richiamano l’immaginario di uomini e donne del passato, rivelandosi una fonte d’eccezionale freschezza, capace di proiettare il fruitore odierno oltre la cosiddetta storia ufficiale e ricostruire il vissuto, anche psicologico, di chi ci ha preceduti. Un appuntamento imperdibile, per chiunque voglia sondare l’inesauribile ricchezza racchiusa nel nostro patrimonio storico e culturale».

Il Complesso Museale di San Francesco a Montefalco, sede della mostra,è un autentico gioiello, per arte, storia e tradizione. Cuore del Complesso Museale è la chiesa di San Francesco, le cui pareti conservano ancora interessanti graffiti risalenti al XV-XVI secolo. Nel corso della mostra saranno organizzate visite guidate dedicate, a cura di Maggioli Cultura e Turismo.

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L’esposizione: fotoriproduzioni, trascrizioni, traduzioni, descrizioni e indicazioni del luogo dei graffiti

L’Umbria nel medioevo divenne il centro di una devozione culturale e religiosa, che interessò siti religiosi e laici soprattutto in prossimità delle due antiche strade romane umbre di maggior transito, la via Flaminia e la via Amerina e i loro diverticoli. Soprattutto dal XIII secolo nacque un forte impulso di pellegrinaggio, legato al culto per la tomba di San Francesco di Assisi e per i luoghi a lui più cari e successivamente per l’indulgenza della Porziuncola. Da regione di transito, l’Umbria divenne meta di pellegrinaggi e negli edifici religiosi si moltiplicarono graffiti, spesso opera di pellegrini e viandanti. Non solo graffiti devozionali, ma anche scritture di memoria, commemorative, di carattere pratico e d’intento cronachistico che tramandano avvenimenti storici ed eventi naturali, ma anche vicende private o legate più strettamente alla sfera del personale.

Spiega il curatore Pier Paolo Trevisi: «Il progetto ha inteso approfondire e mappare questi atti comunicativi, per dare vita ad un itinerario alla riscoperta di antiche iscrizioni. In Umbria, come nel resto del territorio nazionale, i graffiti compaiono ovunque: all’interno e all’esterno di edifici sia laici che religiosi, sulle porte, sulle colonne, sulle pareti. Negli edifici di culto, questi segni sono spesso lasciati da pellegrini e viandanti e si concentrano sugli affreschi. Le iscrizioni, soprattutto quelle di carattere devozionale, risultano più numerose nei luoghi situati lungo gli antichi itinerari. Ai graffiti nei siti religiosi, si sommano poi le testimonianze presenti nei luoghi della tradizione laica, nei vari palazzi ed edifici pubblici o privati, dove il graffito perde inevitabilmente la sua valenza devozionale e cultuale, non è più legato al pellegrinaggio, ma esprime bisogni legati più strettamente alla sfera del personale: si pensi ai graffiti amorosi o alle iscrizioni carcerarie».

La mostra è stata pensata con l’obiettivo di favorire un turismo sostenibile alla scoperta di questi luoghi. Sono esposte circa 50 schede dotate di un QRCode attraverso il quale è possibile il collegamento alla relativa pagina online del sito internet, con informazioni sul luogo di provenienza del graffito e le indicazioni per raggiungerlo. La mostra diventa un invito a seguire di persona gli itinerari pellegrini dell’Umbria, da nord a sud passando per tutti i borghi, alla ricerca di eremi, chiese ed edicole votive “segnati” dai graffiti.


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