AL MACRO DI ROMA LA STREET ART PER LA PRIMA VOLTA IN MOSTRA IN UN MUSEO

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22 Giu 17 AL MACRO DI ROMA LA STREET ART PER LA PRIMA VOLTA IN MOSTRA IN UN MUSEO

La nascita, l’evoluzione, le forme e i colori della street art entrano per la prima volta in un museo: 40 anni di storia del fenomeno in mostra al Macro, fra installazioni e testimonianze fotografiche.

Fino al 1 ottobre 2017 il MACRO mette in mostra la Street Art: con “Cross the Streets” il Museo d’Arte Contemporanea di Roma apre le porte ad uno dei fenomeni artistici più dinamici e controcorrente di sempre, tentando di ricostruirne le origini, i temi e le modalità espressive che lo caratterizzano.

Il Macro di Roma ospita già numerosi interventi permanenti di street artist come Bros, Azmo e Sten&Lex, ma con questo progetto le sale del museo sono state letteralmente “invase dalla strada”: attraverso un percorso che unisce testimonianze e opere “del passato” e realizzazioni site specific create appositamente per la mostra, si tenta una vera e propria analisi della Street Art in tutte le sue forme.

Si tratta di una vera e propria “storicizzazione” di un fenomeno di attualità come quello del Writing e dell’arte urbana, che da fenomeno di controcultura è divenuto, specie negli ultimi anni e attraverso i social, un evento condiviso a livello globale, che raggiunge un pubblico sempre più variegato e ampio.

Scopo della mostra è quello di indagare l’arte urbana in tutte le sue forme e il modo in cui ha influenzato e influenza ancora l’immaginario collettivo: il percorso espositivo indaga la nascita e lo sviluppo di pratiche e tecniche diverse che, dal Writing ai Graffiti al Muralismo, hanno ormai contaminato tutti i campi artistici, dalla moda alla fotografia fino al cinema.

Se da un lato le opere site specifiche, pensate e realizzate appositamente per il Macro da alcuni fra i writer e gli street artist più conosciuti della scena internazionale danno il senso di un’arte “in divenire”, dall’altro gli importanti contributi fotografici e le opere, molte delle quali mai viste prima in Italia, permettono di contestualizzare e individuare i temi e le riflessioni che hanno guidato l’arte di strada in oltre 40 anni: uno spazio importante è dedicato a Obey the Giant, con oltre trenta pezzi mai esposti a Roma, e uno altrettanto di rilievo è riservato a Keith Haring.



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