PNRR: BANDI E FONDI PER IL TURISMO E LA CULTURA – Una sfida non Comune

Pubblicato in Attualità, News

08 Mar 22 PNRR: BANDI E FONDI PER IL TURISMO E LA CULTURA – Una sfida non Comune

È il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (o PNRR secondo il suo impegnativo acronimo con il quale abbiamo preso confidenza negli ultimi mesi) l’argomento segnato in rosso nelle agende di buona parte della classe dirigente del Paese.
E non a torto: il programma di sostegno finanziario al rilancio e al consolidamento dell’economia e del sistema Paese, colpito duramente dall’emergenza sanitaria, pubblicato, con una ricorrenza storica e culturale assai suggestiva, ancorché casuale, il 5 maggio 2021, rappresenta senza dubbio un’enorme sfida per la macchina istituzionale, per le imprese e in definitiva per tutti noi.
Next Generation Europe è il nome simbolo di questa sfida, lanciata a livello comunitario per uscire dalla pandemia con l’obiettivo di trasformare l’Europa grazie a una visione sostenibile e condivisa di futuro. Si tratta, per i singoli stati Europei, e soprattutto per l’Italia, dell’opportunità di costruire il futuro dei prossimi decenni attraverso interventi che non solo arginino problematiche del momento ma che rispondano alle esigenze delle future generazioni. Con ben 235 miliardi di Euro di dotazione, oltre 200 dei quali erogati da Next Generation EU, il PNRR è sostanzialmente il più grande assegno mai avuto a disposizione dal nostro Paese, a patto di essere capaci di spenderlo – e bene – in soli 5 anni.

A connotare il PNRR l’impegno a rendere effettiva la transizione verde e digitale della nostra economia promuovendo una crescita sostenibile dell’intero Paese. Ognuna delle 6 Missioni in cui è suddiviso il Piano è destinata a finanziare una parte funzionale specifica di questo modello di crescita, dall’innovazione alla salute, passando per le infrastrutture, l’istruzione e la coesione sociale, ma tutte concorrono, in maniera diretta o indiretta, alla sfida della sostenibilità. A partire dalle Missioni 1 e 2, che da sole rappresentano più della metà del budget, dedicate rispettivamente alla Digitalizzazione e alla Rivoluzione verde.
In prima linea nel raccogliere questa sfida verso lo sviluppo sostenibile sono naturalmente le Amministrazioni Locali, beneficiarie in prima persona di un’importante quota (circa 1/4) di questa massa di risorse finanziarie ed, in tal caso, chiamate a indirizzarne la destinazione e gestirne l’utilizzo. E non a caso, ci piace pensare, sia stato scelto come primo terreno di verifica della capacità degli Enti Locali di contribuire agli obiettivi del PNRR quello della Cultura, con due importanti Avvisi pubblici scadenti entrambi il prossimo 15 marzo.
Il primo destina 190 milioni di euro alla realizzazione di progetti di restauro, manutenzione straordinaria, conservazione, messa in sicurezza e valorizzazione di parchi e giardini di interesse culturale (artistico, storico, botanico, paesaggistico) tutelati ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004. Con l’obiettivo, dichiarato, di rigenerare e riqualificare almeno 110 parchi e giardini italiani di interesse culturale affinché essi costituiscano una risorsa in termini di conoscenze scientifiche, tecniche, botaniche e ambientali e siano messi a disposizione della collettività migliorando la qualità paesaggistica del nostro Paese.
Accanto alle testimonianze di rilevanza assoluta della cultura artistica e degli interessi naturalistici dei secoli passati, come la Reggia di Caserta o la Villa d’Este a Tivoli, dichiarati dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, vi sono nel nostro Paese centinaia di ville, parchi e giardini storici che costituiscono un patrimonio fondamentale spesso in condizioni di degrado tali da impedirne la fruizione. E il sostegno del PNRR al recupero di tale patrimonio, oltre a contribuire ad obiettivi ambientali come la conservazione della biodiversità, la produzione di ossigeno, la riduzione del livello di inquinamento ambientale e del rumore e la regolazione del microclima, comporta la promozione di un turismo sostenibile e diffuso al quale sono collegati molteplici settori delle economie locali nonché il coinvolgimento di imprese di comparti diversi, maestranze specializzate, professionisti e competenze multidisciplinari, in grado di generare, nel medio-lungo termine, impatti occupazionali permanenti.
Il secondo avviso alza ancora di più l’asticella della sfida destinando 800 milioni di euro alla realizzazione di progetti integrati di rigenerazione culturale e sociale di piccoli borghi storici (con popolazione inferiore a 5mila abitanti) e di quelli soggetti a spopolamento e abbandono. A monte l’idea apparentemente scontata, eppure tuttora rivoluzionaria, di chiedere alle comunità locali più esposte al rischio di scomparire, di fare un atto di coraggio e di lucidità progettando, tutti assieme, amministrazioni, imprese e cittadini, un futuro diverso e migliore. La sfida, questa sì davvero esiziale, è quella di riprogettare lo sviluppo dei nostri borghi storici, che sono nell’immaginario globale il simbolo stesso del nostro Paese, vicoli che si inseguono tra le case di pietra abbracciate attorno al campanile della chiesa, partendo da strategie che adottino la cultura come fattore determinante e come elemento caratterizzante le iniziative per il rafforzamento della loro attrattività. L’avviso finanzia progetti integrati composti da almeno 10 interventi di riqualificazione degli spazi pubblici, restauro di beni di valore storico-architettonico, realizzazione di infrastrutture per la fruizione culturale-turistica, incremento dell’attrattività residenziale e contrasto all’esodo demografico, cooperazione e supporto alla comunicazione e diffusione delle informazioni sull’offerta del territorio. La sinergia tra tali interventi e l’attivazione di iniziative imprenditoriali e commerciali volte a valorizzare e promuovere la conservazione del patrimonio culturale materiale e immateriale locale, creando ricadute occupazionali sul territorio, rappresenta la leva con cui le risorse del PNRR mirano a rivitalizzare il tessuto socio-economico di almeno 250 piccoli borghi italiani ed a contrastarne lo spopolamento.

La cultura dunque che da patrimonio di bellezza e fonte di crescita immateriale si fa volano di economia sostenibile e chiave per generare nuova vita tra le mura delle case di pietra che custodiscono gelosamente l’anima più schietta del nostro Paese: questa si che è una bella sfida da vincere.

 

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PNRR: BANDI E FONDI PER IL TURISMO E LA CULTURA
Rubrica a cura di Gianfranco De Gregorio

Laureato in Giurisprudenza, è consulente d’impresa e della pubblica amministrazione con 35 anni di esperienza in innovazione, comunicazione e progettazione comunitaria.

 



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