COSSIGNANO: TRA I BORGHI PIÙ SORPRENDENTI DEL PICENO

Pubblicato in Dal mondo dei musei, News

18 Feb 23 COSSIGNANO: TRA I BORGHI PIÙ SORPRENDENTI DEL PICENO

È soprannominato “Ombelico del Piceno” perché si trova a metà strada tra Ancona, nelle Marche, e Atri, in provincia di Teramo. Cossignano è un borgo medievale di appena 1000 anime in provincia di Ascoli Piceno, adagiato sulle colline, dove lo sguardo si perde all’infinito tra calanchi, ulivi e vitigni. Ad avvolgerlo è una cinta muraria della fine del XIII secolo, disposta in senso ovoidale. Passeggiando nelle sue viuzze si respira il senso dell’antico e la qualità di un tempo che ha saputo mantenere i ritmi giusti. Un luogo da scoprire passo dopo passo, pietra dopo pietra, magari accompagnato dal saluto cordiale dei suoi fieri abitanti.

Le origine di Cossignano sono antichissime: già nel VI secolo a.C. era denominato Castellum Martis e fu un centro autonomo di civiltà picena fino al 268 a.C., particolarmente fiorente. Il nome Cossignano, invece, deriva dalla famiglia nobiliare romana i Cossinii, che abitarono qui fino al II secolo, trasformandolo in una grande azienda agricola grazie alle numerose colline sottostanti.

I nicchioni (detti i “Grettù”)

Suggerimenti di visita a Cossignano

La visita di Cossignano inizia da una posizione sopraelevata, varcando la sua porta medioevale d’ingresso, Porta Levante, detta anche “Porta del Burgo” o “Porta San Giorgio” dal Santo Patrono del paese dipinto nel riquadro ora quasi del tutto sbiadita.

Da non perdere i nicchioni (detti i “Grettù”’) che fanno da arcate di sostruzione alla via di accesso al borgo. Sulla Torre Campanaria, ora incorporata nel Palazzo Comunale, si può scorgere lo stemma del comune.

MAPPA DEL PERCORSO DI VISITA CON APPROFONDIMENTI > clicca qui

Entrando nell’abitato, incuriosisce la casa al n. 61 in via Donna Orgilla, del XV secolo. Nell’arco a sesto acuto è presente la caratteristica “porta del morto”, secondo uno schema frequente nell’edilizia umbra, marchigiana e toscana: una finta porta che veniva aperta (e dopo murata di nuovo) solo per far passare la bara del defunto. Secondo alcuni studiosi queste “porte” avevano anche uno scopo difensivo, essendo più strette di quella principale e sopraelevate, garantendo maggiore sicurezza agli abitanti soprattutto in caso di assedio.

Il luogo di culto principale di Cossignano, è la Chiesa dell’Annunziata, di particolare suggestione e oggi anche Museo Civico di Arte Sacra. Costruita presumibilmente intorno al 1265, colpisce per gli splendidi affreschi che decorano le pareti dell’unica navata, databili tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI secolo. L’affresco più antico, in una nicchia sulla parete sinistra vicino all’ingresso, raffigura la Madonna col Bambino affiancata da Santi, e si può datare alla seconda metà del XV secolo. Alcuni affreschi sono di scuola crivellesca (attribuiti a Pietro Alemanno), altri attribuiti a Cola dell’Amatrice e Vincenzo Pagani. Conserva anche diversi dipinti disposti l’una di fianco all’altro. Quello di maggior pregio è la Pala d’altare, dipinta a olio su tavola, raffigurante S. Antonio Abate in trono, S. Antonio da Padova e S. Giobbe, opera di Vincenzo Pagani (1490 circa -1568). Al piano superiore si può ammirare un organo della metà del XIX secolo.

A breve sarà possibile approfondire dettagli decorativi e curiosità della Chiesa dell’Annunziata con il Virtual tour realizzato da Maggioli Cultura, attualmente in produzione.

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La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, invece, presenta interessanti affreschi e dipinti del XVIII secolo, una preziosa reliquia della Croce Santa, ben conservata, donata dal pontefice Niccolò IV nel 1289 e un organo che sovrasta il coro.

Nel Palazzo Comunale è conservato un quadro raffigurante San Giorgio sceso da cavallo, una teca con la camicia rossa indossata dal garibaldino Placido Malavolta e una campana del 1303 decorata sul collo dal più antico stemma di Cossignano. Il Palazzo custodisce anche l’archivio storico del Comune, con documenti scritti su pergamena dei secoli XIV-XVI.

 

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