14 Ott 25 Destinazione turistica: perché investire nei servizi per i residenti
C’è un fenomeno sottile ma sempre più evidente nel turismo contemporaneo: i turisti finiscono spesso per apprezzare di più i servizi pensati per i residenti che quelli progettati specificamente per loro. Non è un caso né un paradosso, ma un segnale chiaro di come stia cambiando il modo di viaggiare e di vivere le destinazioni. Quando una persona arriva in un luogo, non cerca soltanto monumenti, attrazioni o eventi, ma desidera respirare la vita locale, immergersi nel ritmo quotidiano e percepire l’autenticità del posto. Sedersi al bar di quartiere, camminare per strade curate, usufruire di un trasporto pubblico efficiente, orientarsi facilmente grazie a una segnaletica chiara: questi sono elementi che fanno sentire un visitatore a proprio agio, molto più di tante iniziative pensate esclusivamente per il turismo.
Le destinazioni più amate non sono sempre quelle con i monumenti più imponenti o gli eventi più spettacolari. Sono piuttosto quelle in cui la vita quotidiana funziona bene. Quando una città o un borgo è accogliente per chi ci vive, diventa naturalmente accogliente anche per chi la visita. Un trasporto pubblico puntuale e leggibile, spazi pubblici curati, marciapiedi in buone condizioni, panchine comode, parchi frequentati, una piazza viva: tutto questo racconta la qualità di un luogo meglio di qualsiasi campagna promozionale. È un turismo che nasce dalla qualità della vita e non da una scenografia costruita a tavolino. Un esempio concreto è Copenaghen: la città è famosa per la sua rete ciclabile pensata per i residenti. Non è stata progettata per i turisti, eppure proprio la possibilità di spostarsi in bicicletta, vivere la città a ritmo lento e senza stress è uno degli elementi più apprezzati da chi la visita. Lo stesso accade con Vienna, dove i trasporti pubblici perfettamente funzionanti e un centro storico ben tenuto permettono ai visitatori di esplorare con semplicità, senza servizi aggiuntivi pensati ad hoc per loro.
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Per molte destinazioni meno turistiche questa prospettiva è ancora più preziosa. Cercare di imitare modelli di città famose spesso porta a interventi forzati, costosi e poco efficaci. Invece, investire nei servizi per i residenti è una strategia più intelligente e sostenibile: migliora la quotidianità della comunità locale e allo stesso tempo costruisce un’esperienza turistica autentica e credibile. Un autobus che passa in orario, una piazza ben tenuta, un centro storico accessibile e leggibile sono molto più utili e duraturi di una grande attrazione creata solo per stupire. Basti pensare a molte città italiane di medio-piccola dimensione che hanno puntato su una rete ciclabile efficiente, spazi verdi accessibili e una mobilità dolce che nasce per rispondere alle esigenze quotidiane dei cittadini. Questi stessi servizi, però, rendono anche la visita dei turisti piacevole, semplice e immersiva, senza bisogno di grandi campagne promozionali.
Oggi chi viaggia non cerca soltanto spettacolo. Cerca realtà, spontaneità, la possibilità di sentirsi parte di un luogo, anche solo per un momento. Non vuole essere spettatore di una messa in scena, ma abitante temporaneo di una comunità viva. E questa autenticità non si inventa: nasce dalla vita quotidiana, da servizi semplici ma funzionanti, da spazi vissuti e non soltanto mostrati.
Per le amministrazioni questo significa cambiare prospettiva: investire nei cittadini equivale a investire nei turisti. Quando la qualità della vita locale è alta, anche la qualità dell’esperienza turistica migliora. Se i turisti non arrivano, i benefici restano comunque alla comunità. Se arrivano, trovano un contesto accogliente e piacevole, un luogo che funziona. Non si tratta di rinunciare al turismo, ma di costruirlo su basi solide e condivise, evitando interventi effimeri e privilegiando ciò che serve davvero a chi abita.
Una destinazione piacevole da vivere è automaticamente piacevole da visitare. È un turismo che si costruisce dal basso, giorno per giorno, migliorando ciò che già esiste invece di inseguire formule miracolose.
Le amministrazioni che scelgono questa strada investono in infrastrutture utili, durature, condivise, e allo stesso tempo costruiscono un’identità turistica solida e riconoscibile.
Un esempio interessante è Lubiana: negli ultimi anni la città slovena ha ridotto drasticamente il traffico automobilistico nel centro, migliorando la qualità della vita dei residenti anche se gli stessi inizialmente erano molto scettici. Questo ha avuto un effetto immediato anche sul turismo: i visitatori trovano un centro vivibile, silenzioso e accogliente, e l’esperienza complessiva è diventata più piacevole.
Alla fine, non si tratta di chiedersi cosa vogliono i turisti, ma cosa serve ai cittadini per vivere bene. Se si risponde bene a questa domanda, anche i visitatori troveranno esattamente ciò che cercano. Un luogo abitato con qualità e orgoglio è il miglior biglietto da visita possibile. E un turismo che nasce da lì è più autentico, più sostenibile e, soprattutto, più credibile.
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MARKETING TERRITORIALE
Rubrica a cura di Marco Cocciarini
Laureato in Economia del Turismo, è consulente di sviluppo innovativo strategico e tecnologico per il destination management turistico in particolare su progetti di cooperazione internazionale e locale. È stato business developer di alcune delle più celebri startup italiane in ambito turistico ed è attualmente responsabile territoriale della loro associazione nazionale.