FINESTRA LEGISLATIVA: Notizie dall’Europa – L’AI ACT (Artificial Intelligence ACT)

Pubblicato in Attualità, News

11 Mar 24 FINESTRA LEGISLATIVA: Notizie dall’Europa – L’AI ACT (Artificial Intelligence ACT)

La finestra legislativa di Marzo non poteva non essere dedicata al Regolamento dell’Unione Europea sull’Intelligenza Artificiale (AI Act) che dovrebbe andare in votazione al Parlamento Europeo tra oggi e giovedì di questa settimana, dopo quasi 3 anni di lavori serrati.

Un regolamento che ha iniziato il suo iter il 21 Aprile 2021, che ha visto una prima approvazione all’unanimità da parte del Consiglio d’Europa il 2 Febbraio scorso, una successiva approvazione il 13 Febbraio da parte della LIBE, ovvero la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo, e che entrerà in vigore con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale europea per essere poi applicabile 24 mesi dopo. 

Con questo regolamento l’Unione Europea fa da apripista a livello mondiale rispetto alla legislazione sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, un tema che riguarda e riguarderà sempre più la vita di cittadini e imprese e che è strettamente legato a questioni etiche connesse ai diritti umani e alle libertà individuali. Una sfida che ha fatto irruzione nelle agende politiche globali di un mondo fortemente caratterizzato da crescenti trasformazioni tecnologiche che impongono la necessità di trovare un bilanciamento tra vantaggi dell’innovazione e rischi nell’utilizzo di nuove tecnologie, in questo caso dell’intelligenza artificiale, in particolare quella “generativa”, di cui il testo del regolamento fornisce la seguente definizione: “un sistema software basato su tecniche e progettato per funzionare con diversi livelli di autonomia e che può, per obiettivi espliciti o impliciti, generare output come previsioni, raccomandazioni o decisioni che influenzano ambienti fisici o virtuali con cui interagiscono”, ovvero in grado di produrre risultati autonomi non prevedibili in origine. Dunque la necessità di mantenere un equilibrio tra innovazione e regolamentazione che permetta di cogliere le numerose opportunità che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale offre in vari settori (ambiente, salute, mobilità, agricoltura, informazione, per esempio) e la garanzia di diritti fondamentali come la libertà d’espressione, la non-discriminazione e la tutela della privacy. Questo é l’approccio dichiarato dall’Unione Europea nella stesura della prima bozza e nei lavori successivi che hanno portato al testo finale.

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L’approccio scelto è stato pertanto quello basato sul livello di rischio con l’introduzione di una classificazione che prevede quattro livelli: rischio inaccettabile, rischio alto, rischio limitato e rischio basso o minimale. Di questa classificazione ci limitiamo a riportare cosa rientra nella categoria “rischio inaccettabile”: tutti i sistemi di intelligenza artificiale che utilizzano tecniche manipolative subliminali; che sfruttano categorie fragili (per esempio persone portatrici di disabilità); che abbiano come obiettivo il “social scoring”; che abbiano come scopo l’identificazione biometrica, fatte salve alcune eccezioni relative alla necessità di riconoscimento di vittime in circostanze particolari. 

Sulla scorta di questa classificazione, inoltre, le varie tecnologie di intelligenza artificiale dovranno garantire tra le altre cose: trasparenza, facoltà del singolo di avere il controllo sui propri dati personali, libertà individuale e diritti umani.

Un’iniziativa legislativa, dunque, tanto pioneristica quanto ambiziosa da parte dell’Unione Europea che, nelle intenzioni dell’Unione stessa, sarà sottoposta a monitoraggio con verifiche periodiche affinché se ne possano valutare le ricadute ed efficacia.

Per i necessari approfondimenti vi invitiamo a leggere il dossier, elaborato dalla Commissione Europea, al seguente link > https://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=cellar:e0649735-a372-11eb-9585-01aa75ed71a1.0006.02/DOC_1&format=PDF

Articolo a cura di M. M.

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