
10 Mag 25 Il Turismo che parte da chi resta: come far vivere il territorio attraverso chi lo abita
Quando si parla di turismo, siamo abituati a pensare a chi arriva: i viaggiatori, le guide, le destinazioni da promuovere. Ci concentriamo sulle strategie di comunicazione, sulle immagini da pubblicare, sui testi da costruire per i social e a tutta una gamma di strumenti online o offline da utilizzare. Ma raramente ci soffermiamo su chi resta: su chi, ogni giorno, abita, lavora, custodisce e trasforma il territorio. Eppure, è proprio da loro che dovrebbe partire ogni progetto comunicativo.
Perché sono loro, le persone che vivono i luoghi nelle stagioni vuote, nei mesi in cui il turismo non c’è o è più silente, a conoscerne davvero i ritmi, le storie, le potenzialità. Sono loro che possono raccontare il territorio con autenticità, con la voce della quotidianità.
1. Le persone sono il primo motore turistico
Chi vive in un luogo ne conosce ogni dettaglio, ogni sfumatura. E questa familiarità può trasformare ciascuno di noi in un ambasciatore del territorio. Come? Attraverso i piccoli gesti quotidiani, che sono il modo più genuino di raccontare un posto. Una foto scattata al mercato del sabato, tra i banchi colorati e le voci familiari; un video durante una passeggiata al tramonto, quando la luce del sole tinge di oro le colline; una ricetta tradizionale cucinata in casa, spiegata passo dopo passo come si faceva un tempo.
Questi contenuti, che a prima vista possono sembrare semplici, possiedono un potere enorme: portano il territorio nelle case di chi non lo ha mai visto, lo fanno percepire autentico e vivo. Non è necessario essere influencer con decine di migliaia di follower per fare la differenza: basta esserci, osservare, condividere.
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2. La rete esiste già: turisti di ritorno, Pro Loco e circoli
Ti svelo un segreto: per fare un buon storytelling del tuo territorio non devi inventarti nulla, perché il territorio è già animato da persone e realtà che raccontano la sua storia. Ad esempio:
- I turisti di ritorno, figli, nipoti o amici di emigrati, tornano nei luoghi dell’anima, portando con sé uno sguardo nuovo e un legame profondo con la terra.
- Le Pro Loco e le associazioni culturali sono vere e proprie sentinelle della memoria: conoscono le tradizioni, le storie, e sono sempre pronte a coinvolgere la comunità.
- I giovani, con i loro linguaggi contemporanei e la conoscenza delle dinamiche del mondo virtuale, possono diventare veri e propri reporter digitali, raccontando il territorio in modo fresco, innovativo, ma autentico.
Creare una rete che metta in connessione queste persone e queste realtà è il primo passo per una promozione genuina e partecipata, capace di coinvolgere chi già conosce e ama il luogo.
3. Attivare la comunità: da spettatori a protagonisti
È fondamentale attivare la comunità locale che abbiamo a disposizione e coinvolgerla nella narrazione del territorio. Non si tratta solo di promuovere una località, ma di farne emergere la cultura, la quotidianità, la bellezza che spesso sfuggono agli occhi di chi non la vive. Ecco alcune idee concrete per coinvolgere chi abita il territorio:
- Lanciare un hashtag locale: semplice, facile da ricordare, che diventi un punto di riferimento per raccontare il luogo.
- Coinvolgere le scuole: i bambini e i ragazzi possono riscoprire il proprio paese attraverso progetti creativi, imparando a raccontarlo con occhi nuovi.
- Organizzare momenti di condivisione: eventi, mostre collettive, concorsi fotografici per raccogliere le storie locali.
- Ricondividere i contenuti sui canali ufficiali: ogni cittadino può diventare ambasciatore e voce del territorio, contribuendo con un piccolo gesto a raccontare il luogo in modo autentico.
Questo approccio ha il vantaggio di rafforzare il senso di comunità e di creare contenuti reali e spontanei che risuonano con chi guarda da fuori. La percezione di autenticità è immediata, e questo è uno degli elementi che attira davvero il turista.
4. Anche con pochi mezzi si può fare tanto
Non è necessario avere un grande budget o un team dedicato. Anche i piccoli Comuni, le aree interne, i borghi lontani dai flussi principali o i piccoli enti possono sviluppare una strategia digitale efficace, partecipata e, soprattutto, autentica. L’importante è mettere al centro le persone, le storie, l’amore per il proprio territorio. Un territorio raccontato da chi lo ama davvero è un territorio che si fa ricordare e che non rimane impresso solo per il tempo di una visita.
Il futuro del turismo non passa più solo attraverso post promozionali o eventi una tantum: il vero valore risiede nelle storie, nelle esperienze e nella partecipazione attiva. Non si tratta più solo di attrarre turisti, ma di coinvolgere chi già vive il territorio, facendone i protagonisti di un racconto che va oltre la semplice visita.
E tutto questo può partire da un semplice gesto: una foto scattata al volo, un ricordo d’infanzia, un «qui si stava bene» che racconta il legame profondo con il proprio territorio.
Articolo a cura di Giorgia Deiuri