Instagram 2025-2026: nuovi trend e nuove opportunità per la comunicazione culturale e turistica

Pubblicato in Attualità, News

17 Nov 25 Instagram 2025-2026: nuovi trend e nuove opportunità per la comunicazione culturale e turistica

Negli ultimi mesi Instagram ha introdotto cambiamenti significativi nel funzionamento del feed, dei Reels e delle Stories, ridefinendo completamente il modo in cui i contenuti vengono distribuiti e percepiti.

Novembre 2025 segna un momento di svolta: la piattaforma sta premiando autenticità, valore informativo e capacità di generare interazione reale. Per gli Enti Locali – Comuni, musei civici, uffici culturali, biblioteche e sistemi turistici territoriali – comprendere questi trend diventa essenziale per mantenere una presenza efficace e coerente con le aspettative dei cittadini e dei visitatori.

Uno degli orientamenti più chiari è il ritorno alla centralità dei contenuti “umani”. Instagram favorisce pagine capaci di raccontare storie autentiche, mostrando persone reali e processi quotidiani. Per un Comune o un Museo significa rendere visibile ciò che spesso rimane dietro le quinte: il lavoro degli operatori, i gesti di cura del patrimonio, le interazioni con il pubblico, i processi educativi e culturali che si svolgono ogni giorno. Raccontare il lato umano dell’istituzione aumenta la trasparenza, rafforza la fiducia e migliora la percezione del servizio pubblico.

Parallelamente, i video più lunghi – tra 45 e 180 secondi – stanno ottenendo maggiore visibilità. Questo formato diventa un’opportunità preziosa per approfondire temi culturali e turistici: raccontare la storia di un monumento in un minuto e mezzo, spiegare le regole di comportamento nei sentieri, documentare un restauro o dare voce a cittadini, artisti e operatori culturali. La struttura del racconto video si sta affinando: un hook iniziale forte, un contesto chiaro, un contenuto ben articolato e infine un invito all’azione. È un linguaggio narrativo che si avvicina sempre più a quello dei mini-documentari, capace di trattenere l’attenzione e valorizzare il territorio.

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Il 2025 sancisce anche un cambio di paradigma nella gestione editoriale: la qualità prevale sulla frequenza. Non è più necessario pubblicare ogni giorno; ciò che conta è produrre contenuti ben curati, con un messaggio chiaro e un reale valore per il cittadino. Pianificare tre-cinque contenuti settimanali è spesso più efficace di una presenza quotidiana affrettata. Le rubriche diventano uno strumento chiave: il “reperto del mese”, le storie del territorio, le curiosità storiche, il dietro le quinte della manutenzione. Questi appuntamenti regolari aumentano riconoscibilità e fiducia.

Anche le Stories assumono un ruolo diverso: non più semplici aggiornamenti veloci, ma spazi di conversazione e micro-partecipazione civica. Sondaggi, domande, richieste di opinioni o contributi fotografici dei cittadini generano un’interazione informale ma significativa, che migliora sia la relazione con la comunità sia la visibilità del profilo istituzionale. La partecipazione, anche in forma breve, diventa un valore.

Un altro elemento centrale è la crescita dei “momenti di insegnamento”, ovvero brevi contenuti formativi che spiegano errori comuni, buone pratiche e curiosità culturali. Pillole su come comportarsi nei musei, perché non usare il flash, cosa osservare in un reperto o come leggere una targa storica ottengono un alto numero di salvataggi, e i salvataggi rappresentano oggi uno dei principali segnali di qualità per l’algoritmo.

Un Comune, per esempio, può realizzare un Reel di 30–40 secondi dal titolo “3 errori da evitare quando visiti il nostro centro storico”, in cui un operatore spiega in modo semplice e visivo come muoversi correttamente nelle vie più strette, come rispettare gli spazi protetti o come leggere le indicazioni turistiche ufficiali. Contenuti di questo tipo non solo educano, ma diventano strumenti permanenti di servizio per cittadini e visitatori.

A riscoprire nuova importanza sono anche i caroselli, lo strumento ideale per spiegare con ordine e chiarezza informazioni utili: guide alla visita, regole di un parco naturale, cosa vedere in un giorno nel centro storico, motivi per scoprire la biblioteca comunale. Il carosello è un formato salvabile, memorizzabile e perfetto per la comunicazione istituzionale di servizio.

Accanto a queste evoluzioni, il 2025 vede anche il rafforzamento del ruolo dei creator, soprattutto piccoli e medi. Instagram li considera narratori credibili e premiati dall’algoritmo, perché capaci di produrre contenuti autentici e radicati nel territorio. Per gli enti pubblici si apre un canale strategico: un creator locale può raccontare una mostra con uno sguardo personale, presentare un borgo in modo accessibile alla Gen Z, proporre percorsi tematici o valorizzare un festival cittadino. Le collaborazioni – che nel 2025–2026 aumenteranno notevolmente la visibilità – permettono di amplificare la portata organica dei contenuti, grazie alla condivisione su più profili.

Un progetto congiunto tra Museo e Biblioteca, un Reel con una guida turistica o uno storytelling con creator durante un evento culturale moltiplicano l’impatto della comunicazione.

Il tempo di visione diventa infine uno dei parametri più importanti per l’algoritmo: non conta più soltanto l’interazione immediata, ma la capacità del contenuto di trattenere l’utente. Questo favorisce la narrazione istituzionale, che per sua natura è più profonda e contestualizzata. Video più lenti, più spiegati, più immersivi diventano quindi un punto di forza per musei, archivi, biblioteche e uffici turistici.

I nuovi trend di Instagram non richiedono necessariamente più risorse, ma un nuovo approccio culturale. È un invito a raccontare il territorio con autenticità, a mostrare il valore umano del lavoro pubblico, a produrre contenuti educativi e coinvolgenti, a stringere collaborazioni come strumenti di crescita comunitaria.

Instagram non è più solo un canale promozionale: è uno spazio di narrazione civica e culturale, un luogo in cui i territori possono raccontarsi con competenza, trasparenza e umanità, rafforzando la relazione con la comunità e rendendo più accessibile e comprensibile il ruolo dell’ente pubblico.

Articolo a cura di Giorgia Deiuri


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