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07 Feb 25 INTERVISTE DAI COMUNI: Alfredo Gentili, Sindaco del Comune di Montefalco
Alfredo Gentili è Sindaco del Comune di Montefalco (Perugia) dal giugno 2024. Gli abbiamo chiesto progetti, visioni e suggerimenti sulla sua città dal punto di vista culturale e turistico.
Montefalco è tra i principali borghi dell’Umbria. Quali sono gli elementi che colpiscono un viaggiatore che arriva nel vostro territorio?
In primo luogo a colpire è l’impatto con l’inestimabile patrimonio paesaggistico e ambientale. Montefalco è situata nel cuore dell’Umbria ed è cinta da mura medievali. È circondata da uliveti e vigneti e domina dalla sua altezza collinare la pianura dei due fiumi principali, il Topino e il Clitunno. È proprio per questa sua posizione favorevole che, a partire dal 1568, gli è valso l’appellativo di “Ringhiera dell’Umbria”. Nelle giornate di cielo terso, è impareggiabile, a mio avviso, avere la possibilità di contemplare da diversi punti il panorama intorno ed ammirare la valle che da Perugia si estende fino a Spoleto. Altro aspetto che colpisce il visitatore è il saliscendi di stradine e scalini che aprono ad un’atmosfera assolutamente suggestiva, tra i vicoli medievali e le porte di accesso: Porta Sant’Agostino, la più maestosa con i merli ghibellini; Porta della Rocca, demolita all’inizio del XX secolo; Porta Camiano dal nome della frazione verso cui è rivolta; Porta Federico II, dedicata all’imperatore Stupor Mundi; Porta San Leonardo fuori dalla cerchia principale.
Assolutamente meritevole da visitare è la piazza principale, dalla struttura concentrica quasi perfetta dove si specchiano il palazzo comunale dal loggiato trecentesco, il Teatro San Filippo Neri, l’oratorio di Santa Maria in Piazza e alcune residenze signorili del XVI secolo. Inoltre i visitatori apprezzano di Montefalco la presenza di servizi utili e attività ricettive, dagli alimentari, ai locali di ristorazione ed hotel, ai complessi sportivi e quant’altro.
Quali sono, Sindaco, le tre cose da fare o da vedere che consiglia a chi visita Montefalco?
Montefalco ha un patrimonio architettonico, pittorico, artistico e culturale da fare invidia al mondo intero. Come detto, è un borgo abbracciato dalla sua cinta muraria ed è possibile visitarlo nell’arco di una giornata. Per questo non metterei limiti “all’avidità” del visitatore.
Il patrimonio architettonico si gode già passeggiando per il borgo e visitando le chiese dislocate sul territorio. Per quello pittorico, artistico e culturale consiglio assolutamente di visitare il Complesso museale di San Francesco, un autentico gioiello della nostra città. Di grande fascino è la chiesa gotica con l’abside affrescata nel 1452 dal maestro Benozzo Gozzoli con le Storie della vita di san Francesco, oltre alla Natività di Pietro Vannucci, detto il Perugino, nella controfacciata nonché gli affreschi del folignate Giovanni di Corraduccio e della sua bottega, dello spoletino Jacopo Vincioli e del bevanate Ascensidonio Spacca, detto il Fantino. Anche la Pinacoteca è ricca di affreschi e dipinti provenienti dalle chiese del territorio, tra cui opere di Antoniazzo Romano, del folignate Niccolò di Liberatore detto l’Alunno, di Pietro da Rimini, di Jacopo da Forlì, di Francesco Melanzio. Pregevoli sono, inoltre, i reperti lapidei esposti nella cripta, rinvenuti in contesti di recupero e di riutilizzo all’interno di edifici di epoca medioevale, e il recente Museo del Sagrantino.
A mio avviso merita inoltre di essere visitata la chiesa di Sant’Agostino, situata lungo corso Goffredo Mameli, edificata nel 1275 sul preesistente edificio dedicato a San Giovanni Battista. Vi si possono ammirare affreschi di pittori di scuola umbro-senese del XIV e XVI secolo, quali Lorenzetti, Nelli, Mezzastris, l’Alunno, Melanzio e Caporali. Da sindaco della città, consiglio infine ai visitatori di usare il massimo rispetto per il nostro territorio e di magnificare, al rientro nelle rispettive città, le meraviglie e le bontà dei nostri prodotti tipici che hanno potuto gustare durante la permanenza.
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Il Complesso museale San Francesco è il gioiello artistico della vostra città e tra i musei più visitati della regione. Come Amministrazione quali progettualità state sviluppando per la conservazione e valorizzazione nel breve e medio/termine?
Come Amministrazione siamo perfettamente consapevoli che la nostra realtà museale costituisce un importante elemento dell’economia locale, pertanto va sempre sostenuta e valorizzata, non solo nel breve e medio termine. Nell’ottica di questa consapevolezza, la gestione è affidata a Maggioli Cultura e Turismo, partner ideale per la costruzione di modelli efficienti e integrati sia nell’ambito della gestione che della fruizione e comunicazione dei beni turistico-culturali. La concezione del museo come mero contenuto di opere d’arte è ormai sorpassata e non è più coltivata da nessuno. Per noi il museo è anche una fucina dove l’arte e la cultura non soltanto si ammirano, ma si apprendono, si esercitano in tutte le loro più variegate forme ed espressioni, anche quelle moderne e contemporanee. Ci teniamo quindi ad ospitare periodicamente mostre, concerti, eventi di varia tipologia. Per l’anno corrente, che è anno giubilare, abbiamo previsto a breve l’esposizione temporanea del Trittico di Giovanni di Corraduccio, acquistato recentemente ad un’asta a Londra dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno. Inoltre stiamo lavorando con il gestore nella progettazione e produzione di una grande mostra per il 2026 in occasione delle celebrazioni dell’ottavo centenario della morte di san Francesco d’Assisi. Ci stiamo adoperando affinché possa essere un evento di portata nazionale ed internazionale, creando sinergie con gli enti sovracomunali, necessari per generare una ricaduta importante ad amplissimo livello.

Dal punto di vista turistico, quale linea strategica è presente nel vostro programma?
Per quanto riguarda il turismo, è necessario rafforzare il numero di presenze che si fermano più di 24 ore nel nostro territorio e di pernottamenti, una problematica oggettiva su cui stiamo lavorando. Abbiamo un potenziale da dover catturare, ma per fare questo vanno migliorati i servizi ai visitatori e l’offerta delle attività da svolgere. In questa direzione ritengo sia indispensabile consolidare in maniera sempre più strutturata il rapporto con le molteplici cantine del nostro territorio e di tutto l’areale di produzione dei vini di Montefalco, nonché con le associazioni e le organizzazioni che le rappresentano. Questo ha lo scopo di favorire e potenziare tutte le iniziative necessarie ad incrementare l’enoturismo verso la nostra città e il nostro territorio. Un altrettanto e importantissimo ruolo per il turismo della nostra città lo rivestono sia la produzione dell’olio, essendo il nostro territorio in gran parte coltivato ad uliveti, sia la cura che i nostri coltivatori impiegano per l’ottenimento di questo ingrediente prezioso per la vita e per il nostro organismo. Occorre, quindi, puntare sempre più ad un’offerta turistica integrata, mantenendo un’attenzione alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico, artigianale, agroalimentare e tradizionale. Occorre poi aggiungere iniziative naturalistiche, come la creazione di un percorso verde di sentieri segnalati per il trekking o il biking, anche tramite guide multimediali che mettano in comunicazione punti di interesse culturale, naturalistico e le stesse cantine. Non c’è miglior biglietto da visita, per coloro che vengono a trovarci, che immergersi in un territorio ben curato. Il visitatore, entrando a Montefalco, deve percepire fin da subito la cura e l’armonia paesaggistica di tutto il territorio. Per attuare tutto questo sono indispensabili progetti e strategie di sostenibilità ambientale che siano volti all’utilizzo virtuoso e non allo sfruttamento e al consumo indiscriminato e non sensato del territorio. Un tema su cui punto in modo particolare è la salvaguardia del nostro patrimonio paesaggistico da ulteriori occupazioni edilizie o infrastrutture che siano incoerenti rispetto alla qualità ambientale. La mia Amministrazione è profondamente convinta che anche puntando sull’arte, sull’artigianato e sui prodotti tipici sia possibile resistere all’assalto delle speculazioni, favorendo quindi un nuovo turismo. L’obiettivo è far crescere l’occupazione e soprattutto mantenere intatto il territorio, valorizzandolo.
Qual è il dettaglio o aspetto di Montefalco che lei, Sindaco, apprezza di più?
È qualcosa di immateriale: è la consapevolezza e la fierezza che abbiamo tutti noi montefalchesi di possedere qualcosa di unico nel nostro territorio e che va lasciato alle generazioni future, non solo integro ma possibilmente valorizzato. Su questo mi conforta e mi supporta l’attaccamento che i nostri giovani mostrano alle tradizioni locali: non si limitano soltanto a tramandarle con apposite manifestazioni, ma si impegnano a studiarle e approfondirle, per conoscere più a fondo le proprie radici. Montefalco, insomma, è la sintesi perfetta di un’Italia ricca e ineguagliabile che fece dire al grande critico e storico dell’arte Philippe Daverio, assiduo frequentatore della nostra città, una frase che ci rappresenta in modo perfetto e che riporto sempre con vero piacere: “Qui vive la cultura del bello e del buono. Qui a Montefalco avete un compito importante: convincere il mondo che è un posto fantastico”.
Intervista a cura di Sara Stangoni