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16 Giu 25 INTERVISTE DAI COMUNI: Andrea Sisti, Sindaco del Comune di Spoleto
Andrea Sisti è Sindaco del Comune di Spoleto (PG) da ottobre 2021.
Gli abbiamo chiesto progetti, visioni e suggerimenti sulla sua città, tra le più affascinanti dell’Umbria, con una storia millenaria e grandi eventi in particolare il Festival dei Due Mondi.
Parliamo di Spoleto, tra le principali città d’arte dell’Umbria. Quali sono i luoghi che colpiscono un viaggiatore che arriva nel vostro territorio?
Spoleto è tra le sei città più grandi dell’Umbria e la 28ª città in Italia in termini sia di superficie che di grandezza del centro storico. Ha 348 kmq di superficie e un centro storico di 13 kmq con una struttura che risale la sua formazione dagli umbri fino a stratificarsi nel corso del tempo. In particolare la dominazione dei Longobardi le ha conferito la struttura di Ducato, con sede principale appunto a Spoleto e governo di tutto il Centro Italia. Ha fatto sì che questa città si sia costituita di palazzi signorili e nobiliari con una struttura maestosa di cui si ha testimonianza visitando il centro storico. Per la scoperta della città è possibile utilizzare la mobilità alternativa, costruita negli ultimi 20 anni, che consente di raggiungere il centro cittadino tramite percorsi meccanizzati, come scale mobili, una metropolitana pedonale con una serie di tapirulan e ascensori, a partire dalle aree di sosta nella parte bassa fino alla Rocca Albornoziana nella parte alta. Nel percorso sono presenti varie stazioni che portano in luoghi e piazze della città. Oltre ai monumenti, di grande rilievo sono le numerose chiese, tra cui la principale è certamente lo splendido Duomo, sul cui sagrato si svolge ogni anno a luglio il concerto finale del Festival dei Due Mondi, la nostra principale manifestazione.
La Rocca Albornoziana, con il Museo del Ducato di Spoleto, è la più grande rocca albornoziana in Italia: fu adibita fino agli anni ‘80 a carcere e poi oggetto di un importante progetto di recupero durato 40 anni e su cui ancora si continua a lavorare con nuove progettualità riguardanti allestimenti e maggiori servizi anche ricettivi. Tra le ultime novità c’è la visita alle torri e ai camminamenti, punti di osservazione straordinari sulla città e sul paesaggio. Quello che si può ammirare, anche attraverso i cannocchiali presenti, è una rappresentazione iconografica dei diversi luoghi dai romani ai Longobardi fino ad oggi. Si scorgono anche il ponte delle Torri con l’acquedotto, il Fortilizio dei Mulini e la montagna spoletina caratterizzata dal Monteluco e dai suoi boschi sacri. È un sito di interesse comunitario che ben racconta il tema della sostenibilità con la Lex spoletina sulla gestione dei boschi. Immaginando la visita del centro storico, dalla Rocca scendiamo fino a piazza Campello con Palazzo Campello e la Fontana del Mascherone, per poi proseguire al Palazzo Comunale sotto al quale è conservata la Casa romana, uno dei beni della rete dei nostri Musei Civici: una casa gentilizia tra i fiori all’occhiello del nostro patrimonio artistico. Scendendo, troviamo piazza del Mercato, l’antico foro romano, dal quale furono prelevate dai Longobardi steli e colonne e trasportate per erigere la chiesa di San Salvatore, oggi patrimonio mondiale dell’UNESCO come parte del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”. Continuando nella discesa incontriamo il corso con la chiesa di San Filippo e a seguire Palazzo Collicola, sede del museo dell’arte contemporanea dove è possibile conoscere, tra le varie opere esposte, anche l’operato del critico d’arte Giovanni Carandente. In particolare il suo progetto “50 sculture in città” del 1962, quando invitò artisti contemporanei di tutto il mondo per realizzare loro opere nelle diverse piazze e luoghi di Spoleto.
La visita alla nostra città è decisamente variegata e si può comporre al meglio rivolgendosi all’ufficio turistico e alle biglietterie dei musei, per scoprire i diversi itinerari praticabili sia in autonomia che accompagnati dalle guide specializzate. Uno strumento molto utile è senza dubbio la Spoleto Card che permette di visitare i principali luoghi culturali e i musei cittadini con un biglietto integrato, vantaggi e convenzioni.
Il circuito culturale di Spoleto è ricco di storia e arte, con opere ed emergenze dall’antichità ai giorni nostri. La città offre anche grandi eventi internazionali, come il Festival dei Due Mondi. Come Amministrazione, quali progettualità state sviluppando per la valorizzazione e la promozione nel breve e medio/termine?
Il noto Festival dei Due Mondi, giunto alla 68esima edizione e che si tiene tra giugno e luglio, porterà in totale oltre 70 spettacoli di danza, musica e teatro, dando un contributo alla cultura del nostro paese e mondiale. Di particolare importanza, poi, è il nostro Teatro Lirico Sperimentale, una scuola che avvia i giovani talenti alla professione dell’arte lirica e che da agosto fino a settembre propone le rappresentazioni dei cantanti lirici. Durante il periodo invernale, invece, tutti i nostri teatri ospitano stagioni e altre manifestazioni, con una grande partecipazione di pubblico. Come Amministrazione è quindi particolarmente complesso coordinare e rendere efficiente questa grande “macchina scenica” che parla al mondo, una combinazione di ordinarietà e straordinarietà di grandi eventi. Proprio per migliorare al meglio la gestione, abbiamo in corso diversi progetti per la rifunzionalizzazione e l’adeguamento sismico di molti palazzi comunali destinati ad ampliare l’offerta sia culturale che museale di Spoleto. Tra le varie esigenze, infatti, abbiamo anche la necessità di rendere visibili molte opere d’arte che sono attualmente nei depositi e desideriamo invece che il pubblico le possa ammirare. Un progetto importante che stiamo portando avanti è la ricostruzione dell’ex stadio e del palazzetto, con una destinazione sia per lo sport che per gli eventi: con questi lavori avremo una struttura di 3000 posti per lo stadio e di circa 1000 posti per il palazzetto, ubicato tra l’altro in prossimità del centro storico, una caratteristica urbanistica per questo tipo di struttura che abbiamo solo qui a Spoleto e Siena. La volontà è proprio valorizzare il centro storico con eventi che possono migliorare innanzitutto la fruibilità degli spettacoli classici del Festival, ma anche offrire un’attenta programmazione culturale in sinergia con le tante associazioni spoletine e italiane, con le quali stiamo già lavorando.
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Dal punto di vista turistico, quale linea strategica state portando avanti nel vostro programma amministrativo?
Stiamo focalizzando la nostra attenzione sulla valorizzazione turistica dei cammini religiosi, di diversa lunghezza e difficoltà, con l’attivazione di servizi per la sosta, la permanenza e lo svago dei visitatori e dei pellegrini. Nello specifico stiamo realizzando degli hub dedicati: uno sarà presso il Fortilizio dei Mulini, in cui è in corso la ristrutturazione dell’immobile per l’ospitalità frugale di camminatori e, più in generale, dei turisti interessati ai temi dell’ambiente, dell’outdoor e della sostenibilità. In secondo luogo il progetto prevede il miglioramento della fruibilità dei percorsi, sia in termini di sicurezza e primo soccorso, che di accessibilità, orientamento, informazione e digitalizzazione. Infine interesserà la promozione turistica con l’ausilio di strumenti e canali digitali, attraverso la realizzazione di un punto informativo.
Un altro hub dei cammini sarà realizzato, inoltre, all’ingresso di Spoleto, presso il Ponte Sanguinario, con il progetto di recupero dei bagni utilizzati un tempo da chi non aveva i servizi in casa propria. Il progetto è in fase esecutiva e stimiamo di poterlo portare a termine il prossimo anno: sarà certamente utile per le tante manifestazioni, ad esempio la SpoletoNorcia in MTB, la manifestazione ciclistica sul tracciato dell’antica ferrovia in Valnerina. Questo hub offrirà la possibilità di cambiarsi e ristorarsi, mantenendo, diciamo, il proprio impegno di percorso del cammino. Infine stiamo lavorando per mettere a rete e creare punti di riferimento nei 56 borghi che costellano il nostro ampio territorio, soprattutto nelle chiese e nelle piazze dove sono custodite molte opere di pittori del ‘400-‘500 a volte meno conosciuti ma di grande importanza. L’obiettivo è valorizzare questa ricchezza artistica sempre attraverso i cammini, con itinerari che uniscano monumenti, sentieri storici, conventi, chiese e paesaggio.

Per concludere, sindaco, se dovesse tornare a Spoleto dopo una lunga assenza, cosa vorrebbe sicuramente fare per “sentirsi a casa”?
Mangiare un bel piatto di Strangozzi alla spoletina, accompagnati da un calice di Trebbiano Spoletino Doc. Ingredienti semplici e genuini che raccontano subito la bontà del nostro territorio.
Intervista a cura di Sara Stangoni