INTERVISTE DAI COMUNI: Daniela Settimi, assessore turismo, ricettività e cultura del territorio del Comune di Montefalco

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25 Set 22 INTERVISTE DAI COMUNI: Daniela Settimi, assessore turismo, ricettività e cultura del territorio del Comune di Montefalco

Daniela Settimi è assessore al turismo, ricettività e cultura, promozione del territorio e manifestazioni del Comune di Montefalco dal 2009. Le abbiamo chiesto progetti, visioni e suggerimenti sulla sua città.

 

Su quale progetto turistico/culturale state lavorando per il Comune di Montefalco?

Stiamo lavorando in due direzioni. Quella di promozione locale dell’asse turismo-cultura-agricoltura attraverso la collaborazione con la Strada del Sagrantino, il Consorzio Tutela Vini Montefalco, il Complesso museale di San Francesco e gli imprenditori del territorio, ciascuno nella logica d’interscambio delle proprie esperienze. Parliamo di progetti espositivi di qualità nel nostro museo, esperienze sensoriali, degustazioni dei nostri prodotti d’eccellenza vinicoli e non solo. Nel nostro museo è possibile anche la nuova proposta immersiva con il virtual tour: il museo è stato digitalizzato in altissima risoluzione, per godere dei più piccoli dettagli delle opere, in particolare gli straordinari affreschi di Benozzo Gozzoli nell’abside con le Storie della vita di San Francesco. Si entra proprio nei suoi “colori”, ma anche nella bellezza del nostro paesaggio, ancora oggi intatto come Benozzo lo ha raccontato nei suoi dipinti.

L’altro progetto è di marketing territoriale insieme con i sette comuni dell’Unione “Terre dell’Olio e del Sagrantino”, di cui fa parte Montefalco e che sono Bevagna, Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Massa Martana e Trevi. Ha una valenza di promozione turistica e culturale, perché mette in rete i patrimoni e le eccellenze di ciascuno. L’obiettivo è valorizzarli al meglio e aumentare la permanenza media turistica, offrendo ospitalità ed esperienze turistiche e culturali da poter fare nel proprio viaggio in Umbria, differenziate per tipologia e gusti. La rete permette di partecipare anche a bandi pubblici e cogliere così maggiori opportunità da investire nella promozione di tutti.

 

Parliamo ora di Montefalco come “meta non comune”: quali sono le tre cose assolutamente da fare e vedere secondo lei?

Senza dubbio il Complesso Museale di San Francesco, per scoprire la meraviglia degli affreschi della sua chiesa, specchio del primo Rinascimento pittorico italiano, la pinacoteca e la raccolta archeologica. Al suo interno si può scoprire anche l’origine del Sagrantino, il vino per eccellenza di Montefalco, con la visita alle antiche cantine francescane, di cui abbiamo in programma anche un importante progetto di ampliamento e riallestimento. La visita al museo si completa certamente con un buon calice del nostro vino, da godere seduti nella scenografica piazza circolare di Montefalco o in una delle tante cantine del nostro territorio.
Imperdibile l’affaccio dai balconi lungo le mura del borgo, per lasciarsi conquistare da un panorama mozzafiato che spazia sulla valle Spoletina dominata dal monte Subasio. Si riconoscono in lontananza Assisi, Bevagna, Foligno, Trevi e Spoleto. Non a caso Montefalco ha l’appellativo di “Ringhiera dell’Umbria! Con la passeggiata Montefalco Trek si può apprezzare in pieno questo scenario unico.
Altro luogo da non perdere è la chiesa di Sant’Agostino, visitabile grazie ad una collaborazione con la parrocchia di San Bartolomeo. Un luogo di solenne spiritualità, con una suggestiva sagrestia interamente decorata di affreschi policromi del 1300.

 

Rivolgiamo l’attenzione ai giovanissimi. C’è un progetto culturale che vorrebbe realizzare per le generazioni future del suo Comune?

Tra gli obiettivi che ci siamo dati come Amministrazione in questi anni c’è senza dubbio quello di rendere sempre più fruibile la nostra città e i suoi luoghi alle famiglie e ai più piccoli che vengono in visita. Da poco abbiamo aderito al progetto UAU. L’arte di essere bambini cofinanziato dalla Regione Umbria. Si tratta di alcuni giochi e oggetti dedicati proprio al pubblico dei più piccoli con cui poter conoscere il museo divertendosi. Uno di questi è un gioco da tavolo in cartone ispirato al Gioco dell’Oca, con il quale, sfidandosi tappa dopo tappa, scoprono storie e curiosità delle opere e degli affreschi. Il 9 ottobre avremo proprio un evento nel museo dedicato a questi prodotti, aperto a tutte le famiglie che vogliono partecipare.
Per i ragazzi delle scuole ho un progetto nel cassetto che spero di poter realizzare: un parco letterario dedicato a Montefalco. Tanti scrittori del passato hanno visitato la nostra città nei viaggi in Italia e ne hanno lasciato memoria scrivendo la loro esperienza, le impressioni e le emozioni vissute qui. Parliamo di Hermann Hesse, Gabriele D’Annunzio, Andrè Maurel… L’idea è un parco con sedute, ambientazioni, spazi da condividere, in cui saranno poste queste scritture a portata di tutti. Saremmo così i primi ad avere un parco letterario in Umbria, su modello di quelli presenti in altre regioni. Un itinerario dedicato proprio alle giovani generazioni che parte dalla lettura della lettera di Benozzo Gozzoli esposta nel museo per continuare fuori ed abbracciare la città.

 

Qual è una delle ultime “mete” turistiche/culturali che ha visitato? Una città, un borgo, una mostra, un museo, un monumento storico o contemporaneo….

Recentemente ho visitato Matera, non ero riuscita a farlo nell’anno in cui è stata Capitale della Cultura. È stato un modo anche per vedere l’approccio di una città che ha avuto un ruolo così importante per l’Italia e come si fosse sviluppata a livello turistico grazie a questa attestazione ricevuta. Sono rimasta piacevolmente colpita dall’organizzazione dell’accoglienza e dall’offerta dell’ospitalità con i tanti alberghi diffusi. Un esempio per molti nostri borghi che hanno bisogno di valorizzazione per vivere e sopravvivere. Sono rimasta impressionata anche dalle tantissime attività ed esperienze che vengono proposte al turista, di ogni tipologia, dalle visite notturne a quelle con il calesse o il cavallo e tanto ancora. A dimostrazione che l’offerta non si è esaurita nell’anno della titolatura a Capitale, ma che ha seminato un sistema di valorizzazione e promozione ancora vivo.

 

Se dovesse tornare nella sua città dopo 10 anni di assenza, quale sarebbe la prima cosa che vorrebbe sicuramente rivedere o fare?

Prima di tutto mi auguro che non accada mai una lontananza così a lungo! Ho un legame fortissimo con Montefalco, che mi ha portato a ricoprire anche la carica di assessore ormai da 13 anni. Se dovesse succedere, la prima cosa che farei sarebbe passeggiare nelle nostre campagne per assaporare gli odori, i colori, i paesaggi. Ancor più spererei che avvenisse nel periodo autunnale, quando le campagne di Montefalco diventano un “dipinto”, con le foglie delle viti che si colorano di ocra, arancio, rosso. Uno spettacolo che mi riempirebbe gli occhi e il cuore di pace e serenità.

 



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