INTERVISTE DAI COMUNI: Elizabeth Vargiu, Assessore al turismo del Comune di Tempio Pausania

Pubblicato in Interviste, News

27 Mag 23 INTERVISTE DAI COMUNI: Elizabeth Vargiu, Assessore al turismo del Comune di Tempio Pausania

Elizabeth Vargiu dal 2020 ricopre la carica di Assessore al turismo del Comune di Tempio Pausania (SS), le abbiamo chiesto progetti, visioni e suggerimenti sulla sua città.

Su quale progetto turistico state lavorando per il Comune di Tempio Pausania?

Recentemente, per il Comune di Tempio abbiamo ottenuto il prestigioso riconoscimento per far parte dell’Associazione Nazionale dei Borghi più belli d’Italia. Gli ispettori, dopo un accurato sopralluogo, hanno valutato che il nostro centro storico, dove risiedono 1600 abitanti su una popolazione di circa 13.000, avesse le caratteristiche per essere insignito di questa prestigiosa onorificenza. Come è stato ampiamente riconosciuto dalla delegazione dell’Associazione I Borghi più belli d’Italia, Tempio Pausania ha conservato le tradizioni e autenticità che sono stati premianti. Oltre ai monumenti e alla conservazione degli edifici storici, le antiche strade, piazze e vicoli, ha colpito la presenza significativa di operatori commerciali tempiesi nei bar, nei negozi e nelle varie attività ubicate nel centro storico – titolari e collaboratori autoctoni.
Far parte dell’Associazione dei Borghi più belli d’Italia apre le porte a nuove opportunità turistiche significative, quali l’organizzazione di eventi specifici, la creazione di reti con altri Borghi, sia regionali che nazionali, gemellaggi, nonché uno scambio e contaminazione tra le nostre culture e le nostre tradizioni. In questo modo potremo intercettare flussi turistici finora impensabili per la nostra città. Infatti, il visitatore che sceglie di scoprire l’Italia partendo dai centri minori, ha una visione e una curiosità differenti da chi progetta la propria vacanza in affollate località balneari o nelle grandi città, poi in modo quasi casuale scopre e a volte visita realtà come la nostra. Aver deciso di intraprendere questa strada, dopo il periodo della pandemia e quindi in un momento in cui le persone hanno iniziato ad apprezzare maggiormente questa tipologia di luoghi con meno affollamenti, reputo che sia stato vincente. Sono e siamo pienamente consapevoli che le aspettative sono alte, soprattutto da parte dei nostri concittadini e dovremo essere molto bravi per rispondere al meglio. Siamo già inseriti e segnalati nel portale web dei Borghi più belli d’Italia e Tempio Pausania farà pienamente parte dell’edizione 2024 della guida cartacea.

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Parliamo ora di Tempio Pausania come “meta non comune”: quali sono le tre cose assolutamente da fare e vedere secondo lei?

Il primo consiglio che mi sento di dare è quello di una visita all’antica Stazione ferroviaria: questa oggi è utilizzata esclusivamente per i servizi turistici legati al Trenino Verde. La sua architettura in stile liberty rispecchia quel gusto di un tempo per i luoghi pubblici. La parte più preziosa e suggestiva è la sala di aspetto con i dipinti su tela del pittore di fine ‘800 Giuseppe Biasi, tra i più importanti della Sardegna e non solo. Si tratta di un ciclo pittorico realizzato tra il 1931 ed il 1932, che raffigura il mondo contadino e le tradizioni popolari della Sardegna. L’edificio conserva la struttura architettonica e gli arredi originari, così come le ex Officine Ferroviarie, vero fiore all’occhiello dell’intera struttura, tra le uniche in Europa ancora funzionanti. Anche chi non è appassionato di treni, comprenderà il fascino di questa stazione ferroviaria, nel suo piccolo quasi un museo industriale.

Addentrandosi nel cuore del Borgo, meta obbligatoria è Piazza Faber, già Piazza Mercato, con le le sue vele di tela colorate, ideate da Renzo Piano in onore di Fabrizio De André. Il progetto nasce dall’idea dell’archistar di “catturare i raggi di luce e i suoi colori”, traducendosi in un gioco leggero di cavi d’acciaio e vele che non toccano la piazza, ma la ombreggiano e la colorano. Quando le vele sono chiuse, queste si trasformano in 12 matite colorate sospese tra le pareti in granito degli edifici che circondano la piccola e irregolare piazza; il riferimento è a una antica passione di Fabrizio De André per i pastelli Faber-Castell, da qui il soprannome datogli dagli amici.
Appena fuori dal centro abitato di Tempio Pausania si trova il Nuraghe Majori, la ‘perla’ archeologica della nostra città, il più importante e conosciuto in Gallura che domina vigne e sugherete circostanti con i suoi enormi blocchi di pietra, i più grandi della Sardegna.
Infine, non posso non consigliare la visita dell’Ecomuseo nel Bosco di Curadureddu ai piedi del massiccio del Monte Limbara, arricchito di installazioni contemporanee lungo un percorso immersivo tra lecci, sugherete e macchia mediterranea. Un’esperienza artistica di land art a 360 gradi in cui il visitatore esplora attivamente la biodiversità del Bosco. Qui si trova anche lo spazio espositivo del CEDAP, piccolo gioiello di architettura contemporanea progettato dall’architetto Antonello Menicucci, che ospita mostre temporanee di arte e fotografia.

Rivolgiamo l’attenzione ai giovanissimi. C’è un progetto culturale/turistico che state portando avanti o vorrebbe realizzare per le generazioni future del suo Comune?

Per i giovanissimi, sempre nell’ambito del turismo, ci stiamo concentrando in particolare su progetti di turismo ambientale, in particolare sul Monte Limbara con la sua seconda cima più alta della Sardegna e soprattutto con la sua biodiversità che lo rende unico, la cui estensione ricade in gran parte nel comune di Tempio Pausania: con la preziosa collaborazione dell’Ente Foreste abbiamo creato percorsi accompagnati di trekking e di sentieristica di vario genere, da quello culturale a quello musicale, pensati per offrire anche sbocchi lavorativi e nuove professionalità in particolare per i giovani.

Installazione in Piazza Faber a Tempio Pausania (Photo by Luigi Filetici)

Qual è una delle ultime “mete” turistiche che ha visitato? Un museo, un borgo, una città d’arte, un monumento storico o contemporaneo…

Recentemente sono tornata in visita nella città di Pesaro, con la quale abbiamo creato un protocollo di intesa legato ai due musicisti del mondo della lirica che caratterizzano le rispettive città: Gioachino Rossini per Pesaro e Bernardo de Muro per Tempio Pausania. Pesaro, che sarà Città della Cultura 2024, ha già strutturato molte attività e proposte culturali alle quali potersi ispirare e mutuare per il nostro territorio. Con questa storica città ci lega anche la presenza di un’importante comunità di sardi nelle Marche, emigrati in passato per svolgere in terra marchigiana l’attività della pastorizia. Da parte mia, quindi, c’è un affetto sincero per Pesaro, una città meravigliosa di alto spessore cultuale e che non si finisce mai di scoprire.

Se dovesse tornare nella città di Tempio Pausania dopo 10 anni di assenza, cosa vorrebbe vedere realizzato e cosa farebbe per sentirci a ‘casa’?

Vorrei vedere Tempio tornare ad avere quella cura del particolare e quell’orgoglio sano che negli ultimi anni si è un po’ perso, pensando di essere penalizzati per la lontananza dalla costa e dal mare viste, a torto, come uniche risorse turistiche. Noi abbiamo invece una ricchezza diversa da salvaguardare e valorizzare, perché meno conosciuta ma altrettanto preziosa. Vorrei vedere quindi una città più colorata e con più passione nel cuore e nella testa dei suoi abitanti, perché abbiamo un grande potenziale che andrebbe ulteriormente arricchito. Certamente mi piacerebbe che ci fossero dei migliori collegamenti stradali con la costa e con gli altri centri limitrofi.
Infine, per sentirmi di nuovo “a casa”, farei una bella passeggiata nel Viale della Fonte Nuova, al quale noi tempiesi siamo molto legati. È un salotto immerso nel verde che affascina residenti e visitatori con un lungo viale alberato e i giochi di acqua che ne amplificano la frescura, che da fine maggio a ottobre diventa il luogo prediletto per le passeggiate e gli incontri.



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