INTERVISTE DAI COMUNI: Giovanna Uccellani, assessore alla Cultura del Comune di Gubbio

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21 Mag 22 INTERVISTE DAI COMUNI: Giovanna Uccellani, assessore alla Cultura del Comune di Gubbio

Giovanna Uccellani è assessore alla Cultura del Comune di Gubbio, in provincia di Perugia, dal 2019. Le abbiamo chiesto progetti, visioni e suggerimenti sulla sua città.

 

Su quale progetto culturale state lavorando per il Comune di Gubbio?

Da due anni siamo impegnati, insieme con il Comune di Urbino, nell’organizzazione delle celebrazioni dei 600 anni dalla nascita del duca Federico da Montefeltro, che ha avuto i natali proprio a Gubbio il 7 giugno 1422. Siamo i Comuni capofila del Comitato Nazionale che si è insediato lo scorso aprile per la programmazione degli eventi con tutti gli Enti coinvolti. L’obiettivo è accendere i riflettori su questo illustre personaggio della storia italiana, grande condottiero, capitano di ventura e uno dei principali mecenati del nostro Rinascimento.

A Gubbio dal 19 giugno fino al 22 ottobre sarà possibile visitare la mostra “Federico da Montefeltro e Gubbio. ‘Lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra’”, curata dal prof. Francesco Paolo Di Teodoro insieme con Lucia Bertolini, Fulvio Cervini e Patrizia Castelli. Interesserà tre sedi prestigiose della nostra città. Il Museo Civico di Palazzo dei Consoli ospiterà una sezione dedicata al fare e pensare la guerra all’epoca di Federico da Montefeltro e un’altra alla cultura umanistica del duca. A Palazzo Ducale verrà raccontata la sua vita di corte, le vicende costruttive del palazzo (sua seconda residenza dopo quella di Urbino) e le arti a Gubbio nel periodo feltresco. Al Museo Diocesano, infine, l’esposizione è dedicata alle scienze matematiche, astronomiche e astrologiche, particolarmente care alla corte e al duca. Con queste sezioni abbiamo voluto abbracciare nella totalità la celebre figura di Federico da Montefeltro.

 

Parliamo ora di Gubbio come “meta non comune”: quali sono le tre cose assolutamente da fare e vedere secondo lei?

È un vero piacere per me dare questi suggerimenti. Per prima cosa sicuramente invito ogni visitatore a recarsi a Piazza Grande, cuore del centro storico: qui si affacciano Palazzo dei Consoli e Palazzo del Podestà ed è una delle più maestose realizzazioni urbanistiche medioevali. Anche per questo Gubbio è definita la “città di pietra” o “la più bella città medievale”. Palazzo dei Consoli è una struttura in stile gotico con una splendida loggia panoramica e una torre campanaria dove “alloggia” il cosiddetto Campanone, voce della nostra città che scandisce tutti gli appuntamenti cittadini di grande rilevanza. Il Palazzo dei Consoli è, dal 1909, sede del Museo Civico dove, tra le altre collezioni, si possono ammirare le straordinarie Tavole Eugubine. Sono sette lastre in bronzo che raccolgono uno dei testi liturgici più famosi al mondo, redatto in lingua umbra con l’utilizzo dei due alfabeti etrusco e latino.

Secondo suggerimento è seguire il percorso alla riscoperta di San Francesco a Gubbio. Si parte dal sentiero francescano di 50 km che collega Assisi e Gubbio, percorribile a piedi, bicicletta o a cavallo, lo stesso che fece Francesco nel 1207 quando si spogliò dei suoi beni, abbandonò la casa paterna e raggiunse la nostra città ed è percorso ogni anno da migliaia di pellegrini. Arrivati a  Gubbio si continua il percorso con la visita alla chiesa di San Francesco, dove fu accolto il Santo dalla famiglia Spadalonga e si narra che vestì per la prima volta il saio. Poi la chiesa di Santa Maria della Vittoria (detta della Vittorina) dove fu fatto il primo insediamento dei frati francescani e oltretutto il luogo dove la tradizione vuole che Francesco nel 1220 ammansì la famosa lupa (non lupo) come si legge proprio sulla facciata di questa chiesa: “Qui Francesco placò la perniciosa lupa”. Ultima tappa di questo percorso è la chiesa di San Francesco della Pace edificata, secondo i racconti, sopra la grotta dove viveva la lupa e che custodisce nella cripta la pietra che ricopriva la sua tomba. Nella chiesa è stata trasferita anche la pietra sopra la quale Francesco fece un sermone dopo averla ammansita. Inoltre oggi questa chiesa è di proprietà dell’Università dei Muratori Scalpellini ed Arti Congeneri depositaria della Festa dei Ceri.

Altra esperienza imperdibile è salire con la funivia dal centro storico al monte Ingino fino alla basilica di Sant’Ubaldo, nostro Patrono. La vista è mozzafiato e tra l’altro è la cima dell’albero di Natale più grande del mondo, dove appunto ogni anno si accende la stella cometa.

 

Rivolgiamo l’attenzione ai giovanissimi. C’è un progetto culturale che vorrebbe realizzare per le generazioni future del suo Comune?

Di sogni ammetto che ne ho tantissimi. Partendo da progetti già in previsione posso citare il “Centro Esperienziale Tavole Iguvine” su cui stiamo lavorando insieme all’assessorato ai lavori pubblici. Un percorso didattico e interattivo che andrà alla riscoperta dei testi sugli usi e costumi degli antichi umbri. Nel 2023 abbiamo in programma la Biennale di Scultura con una sezione dedicata ai giovanissimi. Ma un sogno che ho proprio nel cuore, e chissà che non possa diventare realtà un giorno, è realizzare un museo di arte contemporanea a Gubbio, con un pensiero particolare alle artiste donne. Un luogo di interazione attiva, vitale e vivace!

 

Qual è una delle ultime “mete” culturali che ha visitato? Una mostra, un museo, un borgo, un monumento storico o contemporaneo….

Una mostra che mi ha davvero coinvolto e colpito, trascinata tra l’altro dai miei figli, è “Keith Haring” a Palazzo Blu di Pisa. L’esposizione ripercorreva l’intera carriera di questo artista simbolo della cultura e dell’arte pop degli anni Ottanta, con l’ampia gamma di tecniche espressive da lui indagate: pittura, disegno, scultura, video, murales, arte pubblica e commerciale. Con i suoi messaggi così attuali mi ha trasmesso forti emozioni. Ho apprezzato molto vedere che erano presenti diverse classi scolastiche, giovani alla scoperta delle forme d’arte più diverse e comunicative. È proprio l’idea che avrei per il museo di arte contemporanea di cui parlavo prima.

 

Se dovesse tornare nella sua città dopo 10 anni di assenza, quale sarebbe la prima cosa che vorrebbe sicuramente rivedere o fare?

Percorrerei subito a piedi gli stradoni sterrati del monte Ingino, ognuno è un odore, un colore, un ricordo. Per noi eugubini è una passeggiata naturale per arrivare alla basilica di Sant’Ubaldo dove riposa il corpo incorrotto del nostro amato Patrono. Sant’Ubaldo per noi è davvero “un padre” che portiamo nel cuore al quale ci affidiamo e l’amore incondizionato mi porterebbe subito da lui. Gubbio lo festeggia il 15 maggio con la Festa dei Ceri che quest’anno finalmente siamo tornati a fare. È stata un’emozione incredibile. Per un cittadino di Gubbio i Ceri sono qualcosa di insito nella vita quotidiana fin dalla nascita. L’assenza sofferta di due anni è stata difficile da accettare e non è facile da spiegare. Non posso immaginare cosa sarebbe per me stare senza questa Festa addirittura 10 anni.

 

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