INTERVISTE DAI COMUNI: Graziano Lorenzetti, Sindaco di Legnago con delega Assessorato alla Cultura

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05 Feb 23 INTERVISTE DAI COMUNI: Graziano Lorenzetti, Sindaco di Legnago con delega Assessorato alla Cultura

Graziano Lorenzetti è Sindaco con delega all’Assessorato alla Cultura del Comune di Legnago (VR) dal 2019.
Gli abbiamo chiesto progetti, visioni e suggerimenti sulla sua città.

 

Su quale progetto culturale sta lavorando per il Comune di Legnago?

La città di Legnago ha molte associazioni nell’ambito culturale e soprattutto due fondazioni importanti: la Fondazione culturale Salieri e la Fondazione Fioroni. La prima vede il Comune proprietario del Teatro Salieri e socio della Fondazione, la seconda è privata e si occupa della gestione del Museo Fioroni e del Centro Ambientale Archeologico-Museo Civico, svolgendo un ruolo assolutamente significativo per la nostra città. Come Amministrazione stiamo collaborando fortemente con entrambe le Fondazioni, perché riteniamo che siano strategiche per la crescita culturale cittadina e anche turistica. Una svolta importante si sta portando avanti negli ultimi anni con il Teatro Salieri, che ho sempre considerato il volàno della nostra economia, una macchina che non si deve mai fermare. Abbiamo affiancato alla consueta stagione teatrale autunnale e invernale nuove iniziative di valore internazionale attraverso il Salieri Festival da primavera a fine giugno. Siamo passati da una ventina di eventi a quasi cento all’anno e questo ci ha permesso di ottenere i migliori risultati tra i teatri del Veneto. Il Salieri sta puntando anche sulle produzioni, come ad esempio Casanova Opera Pop, il musical di Red Canzian che ha da poco iniziato il suo tour nazionale partendo da Legnago. Abbiamo anche dato vita alla prima edizione del Legnago Film Festival, che si ripeterà ad ottobre.

Un altro importante progetto di cui fa parte la città di Legnago è la rete veneta del Museo Diffuso del Risorgimento (MuDRi), in cui sono coinvolte quasi 40 realtà su cinque provincie, comprese grandi città come Mantova, da cui è partito il progetto. I Comuni costituenti si propongono di valorizzare il loro patrimonio storico e paesaggistico legato agli avvenimenti di questo importante periodo, in particolare le tre guerre d’indipendenza, con percorsi di natura storica e militare nelle aree territoriali. Legnago, tra l’altro, faceva parte del quadrilatero formato da Radetzky nella metà dell’Ottocento. Crediamo particolarmente in questo circuito storico come percorso di interscambio importante nel territorio regionale, come attrattore turistico e culturale.

Dal 2019, anno in cui si è insediata questa Amministrazione, abbiamo investito importanti risorse pubbliche in eventi e progetti culturali per dare una spinta propositiva. Ci tengo a precisare che siamo riusciti a portare avanti tutti questi progetti nonostante le difficoltà e le restrizioni degli ultimi due anni, che hanno condizionato il mondo della cultura e dello spettacolo in particolare. Ma i risultati si stanno vedendo e in modo importante, anche con arrivi turistici superiori rispetto al passato.

 

Parliamo ora di Legnago come “meta non comune”: quali sono le tre cose assolutamente da fare e vedere secondo lei?

Legnago è una città che ha subìto forti trasformazioni nel nostro territorio: oggi siamo un distretto industriale e commerciale importante, ma preserviamo memorie storiche di rilievo e architetture di pregio. Prima di tutto invito a visitare il circuito museale prima citato, con il Centro Ambientale Archeologico-Museo Civico e il Museo Fioroni, unico a livello regionale. Questi due spazi culturali raccontano insieme, con le loro collezioni, un periodo storico dal preromano fino ai giorni d’oggi.

Il Centro Ambientale Archeologico-Museo Civico di Legnago ha sede presso un edificio militare austriaco degli inizi del XIX secolo, utilizzato prima come caserma di cavalleria e successivamente come ospedale militare. Oggi espone i materiali archeologici più significativi recuperati nella pianura veronese negli ultimi trent’anni di ricerche, reperti che coprono un arco cronologico di circa 5000 anni. Il Museo della Fondazione Fioroni costituisce uno degli esempi più suggestivi e significativi di casa-museo nel panorama museale del Veneto. Il primo allestimento dell’ingente collezione di preziosi e unici cimeli risorgimentali, raccolta a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento dalla famiglia Fioroni, risale agli inizi degli anni Venti del Novecento.

Imperdibile poi la partecipazione ad uno degli eventi del nostro Teatro Salieri, dedicato ad Antonio Salieri, il “maestro dei maestri”, nato a Legnago, insegnante di compositori come Beethoven, Schubert e Listz e maestro di cappella preso la corte imperiale asburgica di Vienna.

Infine, terzo suggerimento, è vivere un’atmosfera unica con un’immersione nell’ambiente di Legnago, sempre più il centro di riferimento delle ciclopedonali più importanti del Veneto. Legnago tra l’altro è attraversata da corsi d’acqua importanti che ne determinano caratteristiche ambientali uniche. Come il Canal Bianco che collega Mantova al mar Adriatico ed è l’unico in Italia sempre navigabile. Abbiamo quindi un territorio con un ricco microcosmo ambientale, particolare nel suo genere perché bonificato e preservato per una completa tutela e valorizzazione. L’accoglienza è offerta tutto l’anno dai molti agriturismi sul territorio e da ristoranti d’eccellenza, tra cui due insoliti posizionati proprio sull’acqua del fiume.

 

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Rivolgiamo l’attenzione ai giovanissimi. C’è un progetto culturale che vorrebbe realizzare per le generazioni future del suo Comune?

I giovani hanno esigenze particolari che vanno prima di tutto ascoltate e comprese, per poi essere risolte attraverso progetti mirati. Per questo a Legnago abbiamo intenzione di realizzare una struttura dove possano fare musica o ascoltarla, soprattutto nei mesi autunnali e invernali. Nel periodo estivo la nostra città ha spazi all’aperto che si possono utilizzare a questi scopi, come presso il Centro Ambientale Archeologico.

Stiamo lavorando, inoltre, per far ripartire eventi musicali dedicati ai giovani, come successo in passato prima della pandemia.

 

Qual è una delle ultime “mete” turistiche/culturali che ha visitato? Una città, un borgo, una mostra, un museo, un monumento storico o contemporaneo….

Questa estate ho avuto il piacere e l’onore di visitare le mostre al Mart di Trento e Rovereto accompagnato dal prof. Vittorio Sgarbi, presidente appunto di questa istituzione museale. Ho un particolare interesse per le mostre e non guardo i chilometri da percorrere pur di visitarle.

 

Se dovesse tornare nella sua città dopo 10 anni di assenza, quale sarebbe la prima cosa che vorrebbe sicuramente rivedere o fare?

Già dall’inizio di questa Amministrazione abbiamo lavorato ad un progetto importante di riqualificazione e pianificazione urbanistica, per “ricucire” zone importanti della nostra città e sistemarne altre, oltre che creare una nuova area a destinazione espositiva. Sappiamo bene come purtroppo in Italia questi progetti abbiano tempi burocratici molto lunghi ed è impensabile portarli a termine entro un mandato amministrativo né completamente con un possibile secondo. Il mio desiderio sarebbe quindi di tornare a Legnago e poter vedere realizzata questa pianificazione che guarda al futuro, così come oggi la stiamo pensando. Sarebbe una grande soddisfazione.

 

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