INTERVISTE DAI COMUNI: Micol Lanzidei, assessore alla Cultura del Comune di Fermo

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06 Giu 22 INTERVISTE DAI COMUNI: Micol Lanzidei, assessore alla Cultura del Comune di Fermo

Micol Lanzidei è assessore alle politiche culturali e ai beni culturali del Comune di Fermo dal 2020. Le abbiamo chiesto progetti, visioni e suggerimenti sulla sua città.

Su quale progetto culturale state lavorando per il Comune di Fermo?

Ne abbiamo tantissimi all’attivo, l’assessorato alla cultura della città di Fermo è un fermento continuo. Sicuramente c’è il progetto “Fermo. Hai tutto il tempo”, realizzato proprio con Maggioli Cultura, che ha come fulcro elementi di innovazione, accessibilità, approfondimento e sostenibilità. Tutto in un percorso di sviluppo culturale che è già in atto e cerca di integrare arte, storia e soprattutto persone. Protagonista di questo progetto è la mostra “L’arte della meraviglia. Il barocco a Fermo da Rubens a Gaulli” che si terrà a Palazzo dei Priori e chiesa di San Filippo Neri, originaria collocazione del capolavoro di Rubens “L’adorazione dei pastori”, oggi conservato in Pinacoteca. La mostra ricalca uno degli obiettivi tematici della Regione Marche, appunto il Seicento. Attorno saranno costruite interessanti attività, quali itinerari, conferenze, incontri con la comunità e con esperti, con l’obiettivo di coinvolgere l’intera città di Fermo. Il percorso cittadino tra le due sedi valorizzerà anche l’architettura seicentesca del nostro centro storico.

Stiamo completando inoltre il progetto Fermo Digital Museum, con la produzione di virtual tour, e il nuovo portale web dedicato ai musei e alle biblioteche di Fermo, presto online e con diversi livelli di approfondimenti e interesse. È sotto gli occhi come l’approccio ai beni culturali stia cambiando. Tutti abbiamo capito che il museo deve restare aperto, anche a porte chiuse. Non è solo una meta turistica, ma un laboratorio che produce pensiero e ogni strumento è il benvenuto. Il museo digitale è un’esperienza ormai imprescindibile accanto alla visita dal vivo, per riuscire a dare un servizio utile e completo per tutte le esigenze di mobilità, di tempi e di vita personale. Ovviamente non sostituisce la presenza, ma è una strada parallela.

E infine altro progetto che ci sta a cuore è l’inaugurazione del museo dedicato all’archeologia della nostra città e al collezionismo, che stiamo realizzando nel complesso ex Fontevecchia. Prevede anche un collegamento interno diretto con le cisterne romane per accompagnare il visitatore alla scoperta della storia antica di Fermo, dai piceni ai romani.

 

Parliamo ora di Fermo come “meta non comune”: quali sono le tre cose assolutamente da fare e vedere secondo lei?

Sicuramente fare un giro nel nostro borgo di Torre di Palme, un tesoro da scoprire dal punto di vista naturalistico e storico-artistico, classificato anche tra i borghi più belli d’Italia. Qui c’è anche il piccolo gioiello del museo archeologico dedicato ai Piceni, in cui sono racchiusi i reperti di tombe rinvenute in questo territorio e relative ad un’intera famiglia, madre, padre e bambino. Non fatevi mancare l’affaccio sul mare dal belvedere: Torre di Palme è un vero borgo romantico, di cui ci si innamora subito.

Da vedere c’è poi tutto il nostro circuito museale cittadino, non potrei scegliere, ognuno ha un’attrazione particolare! Il Palazzo dei Priori, fulcro del nostro patrimonio storico-artistico, con l’imprescindibile Rubens magicamente illuminato e la Sala del Mappamondo, con circa 3000 volumi antichi consultabili e il grande globo terrestre del 1713; le cisterne romane, il nostro suggestivo ipogeo storico rimasto intatto dal I secolo d.C. con oltre 30 camere e utilizzato per il raccoglimento delle acque addirittura fino al 1980. E poi i Musei Scientifici con la sezione ornitologica e quella dedicata al circolo polare artico e al popolo Inuit, unico museo in Italia e che appassiona tantissimo i bambini. E ancora il Museo Diocesano con la Casula di San Thomas Becket, rarissimo esempio di arte tessile di origine araba, il Teatro dell’Aquila e il Terminal Dondero. Presto a Palazzo dei Priori riesporremo le tavolette lignee di Jacobello del Fiore, recentemente restaurate e per le quali stiamo realizzando un locale climatizzato idoneo.

 

Rivolgiamo l’attenzione ai giovanissimi. C’è un progetto culturale che vorrebbe realizzare per le generazioni future del suo Comune?

Per i giovani a Fermo facciamo già tantissime iniziative nei musei, a teatro e in biblioteca, per avvicinarli alla cultura in tutte le espressioni. Quello che mi piacerebbe sviluppare è un progetto di arte contemporanea, legato in particolare alla street art e al free style in luoghi non soltanto periferici. Mi immagino la città di Fermo come una serie di cerchi concentrici che partono da Palazzo dei Priori e dal patrimonio storico-artistico e guardano al contemporaneo coinvolgendo persone di ogni età ed estrazione. Stiamo già portando avanti il progetto Fermo Urban Museum con la pittura di murales adiacenti al Terminal Dondero, stazione di arrivi e partenze con uno spazio espositivo cuore dell’arte contemporanea in città. Abbiamo coinvolto anche le scuole e vorrei che questo progetto crescesse sempre di più. Reputo molto interessante la commistione tra luoghi storici e arte contemporanea in tutte le sue declinazioni: un’arte viva nei luoghi più di contemplazione, da scoprire e riscoprire.

Per i giovani a Fermo facciamo già tantissime iniziative nei musei, a teatro e in biblioteca, per avvicinarli alla cultura in tutte le espressioni. Quello che mi piacerebbe sviluppare è un progetto di arte contemporanea, legato in particolare alla street art e al free style in luoghi non soltanto periferici. Mi immagino la città di Fermo come una serie di cerchi concentrici che partono da Palazzo dei Priori e dal patrimonio storico-artistico e guardano al contemporaneo coinvolgendo persone di ogni età ed estrazione. Stiamo già portando avanti il progetto Fermo Urban Museum con la pittura di murales adiacenti al Terminal Dondero, stazione di arrivi e partenze con uno spazio espositivo cuore dell’arte contemporanea in città. Abbiamo coinvolto anche le scuole e vorrei che questo progetto crescesse sempre di più. Reputo molto interessante la commistione tra luoghi storici e arte contemporanea in tutte le sue declinazioni: un’arte viva nei luoghi più di contemplazione, da scoprire e riscoprire.

 

Qual è una delle ultime “mete” culturali che ha visitato? Una mostra, un museo, un borgo, un monumento storico o contemporaneo….

Sono stata a Palazzo Ducale di Genova per la mostra antologica dedicata al grande genio olandese Maurits Cornelis Escher. Oggi è uno degli artisti più amati a livello globale e i suoi mondi impossibili sono entrati nell’immaginario collettivo rendendolo una vera icona del mondo dell’arte moderna. La mostra era composta da sale espositive insieme con sale immersive, in particolare le inedite “strutture impossibili” dove esplorare l’immaginifico universo escheriano. Anche mia figlia si è molto divertita.

 

Se dovesse tornare nella sua città dopo 10 anni di assenza, quale sarebbe la prima cosa che vorrebbe sicuramente rivedere o fare?

Se dovessi davvero mancare tutti questi anni, sarebbe un trauma incredibile! Sicuramente mi recherei subito nella bellissima Piazza del Popolo, dove si affacciano i nostri palazzi storici. Farei una bella passeggiata guardando le vetrine dei negozi, sorseggiando qualcosa di buono in uno dei locali che la colorano, per poi tornare ad ammirare il nostro Rubens a Palazzo dei Priori. Per ultimo non mi farei mancare una ‘scarpinata’, piacevole e straordinaria, fino al parco del Girfalco per ammirare lo splendido panorama dal duomo.

 

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