INTERVISTE DAI COMUNI: Rita Soccio, Assessore alla Cultura del Comune di Recanati

Pubblicato in Interviste, News

30 Ott 23 INTERVISTE DAI COMUNI: Rita Soccio, Assessore alla Cultura del Comune di Recanati

Rita Soccio è Assessore alla Cultura del Comune di Recanati dal 2014. Le abbiamo chiesto progetti, visioni e suggerimenti sulla sua città.

Assessore, su quale progetto culturale state lavorando per il Comune di Recanati?

I musei di Recanati sono in primo piano con due importanti progetti. Il primo progetto riguarda il riallestimento del Museo Beniamino Gigli, dedicato al grande tenore recanatese di fama internazionale. È collocato all’interno della Sala dei Trenta dello storico Teatro Persiani, a livello del terzo ordine di palchi e presenta numerosi costumi di scena, oggetti, cimeli, fotografie, lettere e documenti appartenuti al tenore. Il progetto è reso possibile grazie ai finanziamenti ottenuti dall’aggiudicazione del bando PNRR per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive. Tengo particolarmente a questo progetto, perché la musica e il bel canto, lo sappiamo, sono un linguaggio universale e potremo così rendere il Museo Beniamino Gigli accessibili a tutti. L’allestimento aveva bisogno di un aggiornamento, sarà l’occasione quindi per renderlo migliore. Uniamo in questo modo tre luoghi significativi di Recanati legati al mondo del suono e della musica: il Museo Beniamino Gigli, l’adiacente Museo della Musica aperto due anni fa e il teatro storico “Persiani”. Per progettare al meglio questo riallestimento abbiamo anche stipulato un protocollo d’intesa con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, specializzato nell’abbattimento delle barriere e modello di eccellenza nello scenario delle opportunità culturali per persone non vedenti e ipovedenti. Abbiamo previsto anche un modulo formativo per il personale museale di Recanati. Il riallestimento del Museo Beniamino Gigli sarà pronto a primavera 2024.

Il secondo progetto culturale interesserà le opere di Lorenzo Lotto custodite nel Museo di Villa Colloredo Mels, l’Annunciazione (forse il dipinto più famoso in assoluto del Lotto), il Polittico di San Domenico, La Trasfigurazione e il San Giacomo maggiore. Saranno raccontate con un approfondimento multimediale grazie all’utilizzo della tecnologia. Il riallestimento delle sale sarà pronto a fine febbraio e permetterà di conoscere meglio questo eccellente artista che nelle Marche ha lasciato un’importante produzione in molti comuni.

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Parliamo ora di Recanati come “meta non comune”: quali sono le tre cose assolutamente da fare o da vedere, secondo lei, per chi visita la vostra città?

Sicuramente la ricca proposta museale di Recanati che comprende i musei civici (Villa Colloredo Mels, Museo dell’Emigrazione Marchigiana con le sezioni dedicate a Leopardi e Archeologica, Torre del Borgo, Museo Beniamino Gigli, Museo della Musica), il circuito di Casa Leopardi e l’Orto sul Colle dell’Infinito gestito dal Fai.

Per chi inoltre vuole conoscere e assaporare Recanati al di fuori dei musei si possono scoprire i luoghi leopardiani: la piazza con la Torre del borgo, la Torre del passero solitario, la piazzuola del Sabato del villaggio e il parco del Colle dell’Infinito. Passeggiando si respirano i luoghi che il poeta Giacomo Leopardi ha vissuto intensamente fin dall’infanzia e a cui era particolarmente legato.

Infine, come terzo suggerimento, c’è senza dubbio la vista panoramica: abbiamo la fortuna di essere su un crinale. La passeggiata si dipana esternamente al centro storico di Recanati dal monte al mare, in un meraviglioso percorso tutto pedonale di 3,4 km. Dal paesaggio si vede l’infinito e dall’altra parte il Monte Conero e il mar Adriatico. È un percorso molto apprezzato anche dai recanatesi e nelle belle giornate è veramente uno spettacolo.

Rivolgiamo l’attenzione ai giovanissimi. C’è un progetto culturale che state portando avanti a Recanati, oppure che vorrebbe realizzare, per le generazioni future?

Un tema su cui stiamo sviluppando diversi progetti è l’arte del fumetto, sicuramente di nicchia, ma con molti appassionati soprattutto tra i giovanissimi. Da tre anni all’interno della nostra Biblioteca abbiamo aperto la sezione “fumetti e fumetti manga”, grazie ai fondi del Ministero della Cultura finalizzati all’editoria, con l’obiettivo di creare attrazione proprio per i più giovani.

Contestualmente si è formata l’Associazione Culturale Arcadia che è cresciuta in poco tempo e organizza il Recanati Comics Festival, giunto quest’anno alla terza edizione. In questo momento, inoltre, è in corso a Villa Colloredo Mels la mostra “Da Ulisse a Corto Maltese, viaggio nell’immaginario di Hugo Pratt” che sta facendo numeri significativi di visitatori.

Altro progetto importante è stata la recentissima riapertura del cinema a Recanati, sicuramente in controtendenza rispetto alla situazione nazionale. Avevamo questa da sala da 100 posti chiusa da 10 anni e abbiamo fatto fede ad un punto programmatico elettorale. La risposta è già molto positiva: stiamo ora strutturando la programmazione. La domenica pomeriggio è dedicata appunto al cinema per ragazzi, che diventa un luogo per socializzare in modo sano e positivo.

Lorenzo Lotto, Annunciazione.

Qual è, Assessore, una delle ultime “mete” culturali/turistiche che ha visitato? Una mostra, un museo, un borgo, un monumento storico o contemporaneo…

Va precisato che con i numerosi impegni da assessore alla cultura, che ricopro ormai da dieci anni, è molto difficile purtroppo avere il tempo per allontanarsi da Recanati. Mi fa piacere però condividere una visita interessante che ho avuto modo di fare a settembre: la cantina Carapace, disegnata da Arnaldo Pomodoro, che si trova in Umbria, a Bevagna. Una scultura nella quale si vive e si lavora, come è stata giustamente definita. Mi è piaciuta moltissimo, perché è un’interessante progettualità che riesce ad unire l’arte, l’imprenditoria e il territorio. Un bell’esempio turistico e culturale a cui ci si può ispirare anche per attrarre visitatori, con un interessante ritorno economico.

Se dovesse tornare nella città di Recanati dopo 10 anni di assenza, quale sarebbe la prima cosa che vorrebbe sicuramente rivedere o fare?

Vorrei ritrovare ancora attiva la rete delle oltre 30 associazioni culturali che sono fiorite a Recanati negli ultimi anni e che come Amministrazione abbiamo sostenuto e cercato di coordinare, dando un apporto anche finanziario. Ogni associazione organizza, infatti, molte attività anche di qualità di cui tutta la comunità può godere. Mi piacerebbe, quindi, che tutto quanto si è creato in questi anni possa continuare. Sono le persone e il modo in cui vivono insieme che fa la differenza in una città. Se intorno al patrimonio collettivo c’è un humus che cresce, la città cresce, prospera e si sta tutti bene. Una comunità culturale viva e che partecipa a tutti gli eventi, sia grandi che piccoli, è l’auspicio a cui tengo di più.

Intervista a cura di Sara Stangoni


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