INTERVISTE DAI COMUNI: Roberto Rigoni Stern, sindaco del Comune di Asiago (VI)

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14 Mag 23 INTERVISTE DAI COMUNI: Roberto Rigoni Stern, sindaco del Comune di Asiago (VI)

Roberto Rigoni Stern è Sindaco del Comune di Asiago (VI) dal 2019, al suo secondo mandato.

Gli abbiamo chiesto progetti, visioni e suggerimenti sulla sua città.

Su quale progetto culturale/turistico state lavorando per il Comune di Asiago?

Va sottolineato innanzitutto che come Comune abbiamo investito molte risorse nella cultura negli ultimi anni. Asiago è una località turistica che sta crescendo in modo importante a livello nazionale con una vocazione particolarmente legata alle famiglie. Questo è il motivo per cui sono state implementate anche le iniziative turistico-culturali, per dare la possibilità a tutti coloro che le apprezzano di godere del bello che possiamo creare nella nostra città. Queste attività sono occasione di crescita anche per la nostra popolazione di circa 7000 abitanti. Abbiamo cercato di destagionalizzare gli eventi e le proposte turistiche durante tutto l’anno per garantire presenze costanti in una località di montagna come la nostra, generalmente scelta durante l’inverno o l’estate. Abbiamo vinto questa sfida, perché ad Asiago sono state riaperte le seconde case e gli alberghi sono aperti tutto l’anno. Per fare questo abbiamo investito sulla cultura con iniziative di alto profilo. Ogni anno organizziamo un’importante esposizione d’arte all’interno del Museo delle Carceri, nato nel 2001 dalla ristrutturazione delle vecchie prigioni di Asiago mantenendo inalterato il loro aspetto. Penso alla recente mostra dedicata all’artista Antonio Ligabue che ha registrato un successo straordinario. Abbiamo in attivo un’importante collaborazione con il Sottosegretario Vittorio Sgarbi, che ne è stato curatore. Quest’anno porteremo in mostra la vicenda artistica dei “Pittori moderni della realtà”, un gruppo di artisti controcorrenti che nel 1947 si scagliò contro gli esiti del modernismo per difendere e recuperare la grande tradizione pittorica, da Caravaggio alla pittura spagnola e fiamminga.

Accanto a questi eventi espositivi organizziamo ogni anno l’Asiago Festival, che ha superato la 60° edizione: propone nei mesi estivi un ricco calendario di concerti con alte personalità della musica internazionale, che completano un’offerta culturale di alto respiro nella nostra città.

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Parliamo ora di Asiago come “meta non comune”: quali sono le tre cose assolutamente da fare e vedere secondo lei?

Il motivo principale per cui venire ad Asiago è toccare con mano la straordinarietà della ricchezza ambientale che offre il nostro territorio. Un ambiente incontaminato, aperto e molto verde. Non è un caso che lo stesso Gabriele D’Annunzio definì Asiago “la più piccola ma la più luminosa città d’Italia”. Nonostante, infatti, siamo su un territorio di montagna, abbiamo la conformazione orografica tipica di un altopiano con una prospettiva panoramica straordinaria. Permette al turista che viene qui una rigenerazione fisica e mentale per un completo benessere immerso nel bello.

Asiago, inoltre, è una realtà ricca di storia: qui si è fatta l’Italia. Durante il primo conflitto mondiale è stata teatro di battaglie e molti soldati caduti, provenienti da tutta Europa, riposano nel nostro sacrario militare dove sono conservate oltre 54mila spoglie, meta ogni anno di migliaia di persone di ogni nazione, Rappresentiamo, quindi, un imponente museo all’aperto della Grande Guerra con trincee, fortificazioni e camminamenti di importante memoria storica, recuperata anche con sforzi significativi dal punto di vista finanziario grazie ad una legge statale. Conoscere questi luoghi ha un valore importante, perché testimonia fatti che hanno contributo a rendere l’Italia unita.

Infine va evidenziata la nostra ricchezza di attrazioni, dotazioni infrastrutturali turistiche, centri sportivi e di risalita per una vacanza dinamica e sportiva.

Rivolgiamo l’attenzione ai giovanissimi. C’è un progetto culturale/turistico per le generazioni future nel suo Comune?

Lo scorso anno siamo stati classificati come la sesta località d’Italia per la vacanza di montagna adatta alle famiglie, grazie alle dotazioni legate all’intrattenimento per bambini e giovani. Come detto prima, abbiamo avuto una forte espansione di flussi turistici a seguito degli importanti investimenti fatti per rendere Asiago una città vicina alle esigenze di una famiglia che vuole godere di una vacanza in montagna: abbiamo uno dei campi da golf più belli d’Italia, centri di equitazione, la possibilità di immensi percorsi percorribili in mountain bike o con l’uso di bici elettrica. È in studio anche un parco acrobatico, con zip line, dedicato ai giovani.

Per quanto riguarda le politiche giovanili, l’obiettivo dell’Amministrazione è dare risposte alle diverse esigenze di aggregazione che cambiano a seconda dell’età, dando loro una prospettiva di vicinanza. Stiamo cercando, ad esempio, di realizzare delle sale di registrazione per fare musica insieme.

Qual è, Sindaco, una delle ultime “mete” culturali che lei stesso ha visitato? Una mostra, un museo, un borgo, un monumento storico o contemporaneo…

Negli ultimi anni, essendo il papà di un bimbo di 4 anni, ho dovuto dedicare molto più tempo alle iniziative ludiche che a quelle culturali, proprio per implementare i tempi in cui sono a disposizione di mio figlio. Questo mi ha permesso di conoscere delle realtà interessanti come un family resort dell’Alto Adige, dove si è creata una cittadella alberghiera all’interno di una piccola contrade di contadini. Hanno realizzato un’azienda agricola didattica fornita anche di una piccola cucina dove i bambini possono mangiare. Ciò che mi ha incuriosito di questa realtà è la collocazione di una struttura ricettiva in un contesto disperso ma evoluto e confacente alle esigenze delle famiglie e dei più piccoli. Credo che questo sia il futuro per questi luoghi così identitari. È il modello che stiamo importando anche nel nostro territorio, con l’obiettivo di coinvolgere sempre più famiglie e giovani in un percorso di avvicinamento alla natura e alla ricchezza della nostra produzione artigianale e gastronomica, come il tipico formaggio Asiago dop. Il giusto connubio tra relax e avventura, tra divertimenti per i più piccoli, piaceri per gli adulti e tanti momenti trascorsi in famiglia.

Se dovesse tornare nella sua città dopo 10 anni di assenza, quale sarebbe la prima cosa che vorrebbe sicuramente rivedere o fare?

Sicuramente le mie montagne, dove sono cresciuto. La seconda cosa, certamente più intima e personale, sarebbe entrare nel Duomo di Asiago per mettermi a suonare l’organo. Ho dedicato molte ore della mia infanzia e giovinezza allo studio di questo strumento, fino al diploma al Conservatorio, per cui ha un valore particolarmente significativo.



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