INTERVISTE FUORI DAL COMUNE: Paolo Sirena, Direttore della Fondazione Altopiano della Giara

Pubblicato in Interviste, News

05 Mag 24 INTERVISTE FUORI DAL COMUNE: Paolo Sirena, Direttore della Fondazione Altopiano della Giara

Paolo Sirena si occupa da sempre di turismo e di direzione museale. Ha partecipato all’organizzazione di molti eventi espositivi, mostre d’arte, di storia, di archeologia ed antropologia, oltre a progetti di didattica museale.

La Fondazione Altopiano della Giara unisce quattro comuni della Sardegna, Genoni, Gesturi, Setzu e Tuili. Di cosa si occupa nello specifico?

La Fondazione è stata istituita nel 2021 per la gestione integrata dell’Altopiano della Giara. Si tratta di un bene naturalistico di grande rilevanza e si sta lavorando per farlo diventare un Parco regionale riconosciuto.

La Fondazione gestisce i quattro ingressi principali dell’Altopiano e si occupa in particolare della manutenzione delle strade, della pulizia e della prevenzione degli incendi. Nei quattro ingressi sono presenti gli Infopoint che provvedono all’accoglienza dei visitatori, alla distribuzione delle cartine per orientarsi al meglio nei percorsi dell’Altopiano, alla spiegazione delle norme comportamentali all’interno della Giara e chiaramente presidiano il sito naturalistico, ricco di endemismi, con una particolare attenzione ai cavallini presenti. Ci sono una serie di prescrizioni per potere godere al meglio di questo bellissimo patrimonio, nel rispetto generale dell’ambiente e della natura. Il nostro personale controlla, inoltre, che non si verifichino eventuali scavi archeologici abusivi e d’estate si occupa anche del controllo per l’antincendio. 

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Quale segnale desiderate dare a livello turistico con l’operato della Fondazione?

La Fondazione ha preso in gestione i musei di tre dei quattro Comuni della Fondazione, ma l’obiettivo è estendere il servizio anche al quarto Comune per mettere in collegamento gli ingressi all’Altopiano con i luoghi della cultura, per fare in modo che le 40mila persone che ogni anno salgono sulla Giara possano visitare anche il territorio e i suoi centri storici, che sono ben conservati e custodiscono le bellezze di un ricco patrimonio culturale. C’è tanto da fare e da vedere. Con un sistema che fa circuitare i visitatori sul territorio si riesce a garantire un’offerta micro-turistica ben diversificata e di qualità. Un altro obbiettivo che vogliamo raggiungere è quello di inserirci anche nei sottosistemi turistici consolidati e di prossimità. I Comuni dell’Altopiano, infatti, distano appena 45 minuti dall’aeroporto e dal porto di Cagliari. C’è un importante bacino di turisti che visita ogni anno la città metropolitana (300mila visitatori) e inoltre, vicino all’Altopiano, ci sono il sito archeologico di Su Nuraxi di Barumini, patrimonio Unesco (100mila visitatori), il Parco Sardegna in Miniatura a Tuili (40mila visitatori), oltre al Consorzio turistico Sa Corona Arrubia.

Il sistema della Fondazione nasce come risposta alla richieste di un turismo esperienziale, culturale e sostenibile che visita il territorio delle aree interne tutto l’anno, oltre quindi al canonico periodo estivo. Oggi sono sempre più ricercati i luoghi identitari come quelli dei Comuni dell’Altopiano della Giara, dove si può trovare un’enogastronomia di qualità, stare a contatto con la natura ed effettuare un turismo attivo interessato, ad esempio, all’escursionismo, al trekking o ai percorsi in bike. Abbiamo già tutto, è sufficiente valorizzarlo bene e metterlo a sistema.

Quali progetti sono previsti per i prossimi mesi?

Oltre al potenziamento della programmazione didattica museale, sempre attiva, stiamo perfezionando una partnership con la Fondazione Nazionale Carlo Collodi per organizzare, da marzo, la mostra “Pinocchio in Giara”, che costituirà l’anteprima nazionale della mostra “Pinocchio e i musici”. Sempre con il proposito di far circuitare i visitatori nel territorio, nei musei dei Comuni dell’Altopiano saranno presenti degli artisti che, nelle loro opere, reinterpretano Pinocchio e la scommessa è legare questo personaggio ai cavallini della Giara. Sarà una mostra rivolta, quindi, non soltanto a un turismo delle scuole e delle famiglie, ma, in generale, a tutti. Pinocchio è universale ed è amato da piccoli e grandi, unisce tutte le generazioni.

Dalla sua ampia esperienza anche in altri progetti, quali sono oggi le maggiori difficoltà nel gestire una realtà culturale/museale territoriale e in particolare nella regione Sardegna?

Ci tengo, prima di tutto, a sottolineare che la regione Sardegna può vantare nella gestione culturale e museale una buona qualità del servizio e una professionalità del personale impiegato. La difficoltà principale è fare rete tra Comuni, perché spesso vige troppo campanilismo. Fortunatamente si sta iniziando a comprendere sempre più il valore di unirsi e la Fondazione Altopiano della Giara ne è un esempio. Il mio obiettivo, quindi, è fare in modo che la rete della Fondazione dell’Altopiano della Giara diventi un’istituzione solida e, soprattutto, che dialoghi con le altre fondazioni e le diverse realtà, sia pubbliche che private, presenti nel territorio e oltre. Bisogna fare in modo che il turista possa muoversi il più possibile e nel migliore dei modi, contando nella qualità dell’offerta.

Certamente c’è da risolvere anche un altro problema, che però è più legato ad una scelta politica regionale. Mi riferisco alla difficoltà dei collegamenti e dei trasporti in Sardegna: fatta eccezione per le stagioni primaverile ed estiva, infatti, da ottobre a marzo è difficile arrivare nei nostri territori, per la carenza dei servizi e per i costi decisamente elevati.

Ha un obiettivo che le piacerebbe realizzare nel suo incarico di direttore della Fondazione?

L’obbiettivo principe è quello di riuscire a completare la designazione dell’Altopiano della Giara come Parco regionale. La Fondazione assumerebbe il ruolo di braccio operativo e, in questo modo, anche la tutela di questo bene naturalistico sarebbe assicurata. Con un Parco regionale si compirebbe davvero un passo avanti, non solo per tutti e quattro i Comuni di Genoni, Gesturi, Setzu e Tuili, ma anche per l’intera Sardegna.

Intervista a cura di Sara Stangoni


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