MILANO CELEBRA I 500 ANNI DALLA MORTE DI LEONARDO CON ANDY WARHOL

Pubblicato in Accade in Italia

05 Apr 17 MILANO CELEBRA I 500 ANNI DALLA MORTE DI LEONARDO CON ANDY WARHOL

Nel 2019 ricorre il quinto centenario della morte di Leonardo da Vinci. Ma Milano ha già iniziato il suo lungo percorso di avvicinamento con due eventi.

Al Museo del Novecento, in collaborazione con l’Andy Warhol Museum di Pittsburg, verrà esposta dal 24 marzo al 18 maggio “Sixty Last Suppers“, opera che Warhol dedicò a l'”Ultima Cena” di Leonardo. L’iniziativa fa parte del progetto “Milano e l’eredità di Leonardo 1519-2019”, che prevede anche la mostra “Archeologia del Cenacolo. Ricostruzioni e fortuna dell’icona leonardesca: disegni incisioni e fotografie”, dal primo aprile al 25 giugno al Castello Sforzesco.

Warhol al Museo del ‘900. Con “Sixty Last Suppers”, Leonardo entra per sempre nell’iconografia pop, accanto a Marilyn Monroe e alle zuppe Campbell. L’opera, realizzata nel 1986, è lunga dieci metri e alta tre. Rappresenta una sintesi di cinque secoli perché mette insieme 60 rielaborazioni in xilografia dei tanti dipinti dedicati all’Ultima Cena. Ed è anche un modo per celebrare il trentennale della morte di Warhol, scomparso a New York il 22 febbraio 1987.

La mostra al Castello Sforzesco. Ad aprile, il Castello Sforzesco apre le porte ad “Archeologia del Cenacolo”. L’esposizione ripercorre il seguito dell'”Ultima cena” dagli anni della realizzazione fino alla sua riproduzione con tecniche più moderne come incisione e fotografia.

Il periodo milanese di Leonardo. Leonardo nasce ad Anchiano (una frazione di Vinci, a pochi passi da Firenze) il 15 aprile 1452. Morirà in Francia, ad Amboise, il 2 maggio 1519. Milano è stata il centro di riferimento di Leonardo per quasi vent’anni, dal 1492 al 1500: nel capoluogo lombardo, l’artista ha dipinto opere come la “Vergine delle Rocce” e “Dama con l’ermellino”. Se buona parte dei quadri leonardeschi non si trova più in Italia, è ancora possibile osservare l'”Ultima Cena” nell’ex-refettorio del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie. L’impatto dell’opera è stato tale da influenzare molti artisti nei secoli successivi ed è proprio alla ricerca delle tracce lasciate dal Cenacolo nel corso di questi 500 anni che si rivolgono le celebrazioni milanesi.



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