MONTE SANT’ANGELO: LA CITTÀ DEI DUE SITI UNESCO

Pubblicato in Dal mondo dei musei, News

05 Mar 23 MONTE SANT’ANGELO: LA CITTÀ DEI DUE SITI UNESCO

Nel Gargano, tra le viuzze bianche, c’è una città dove abita la bellezza, luogo di cultura, di buon cibo e dalle esperienze naturalistiche uniche. Questo gioiello della Puglia è Monte Sant’Angelo, uno dei “Borghi più belli d’Italia” e tra le città finaliste per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2025. Ma non finisce qui. Per la sua bellezza e la sua storia Monte Sant’Angelo è stata inserita dall’UNESCO tra i siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità con due luoghi.

Dal 25 giugno 2011 sono iscritte nella Lista le tracce longobarde del Santuario di San Michele Arcangelo, nell’ambito del sito seriale “I Longobardi in Italia, i luoghi del potere (568-774 d.C.)”. Mentre dal 7 luglio 2017 sono iscritte le faggete vetuste della Foresta Umbra, nell’ambito del bene transnazionale “Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa”.

La città di Monte Sant’Angelo è arroccata sul versante sud del Promontorio del Gargano a quasi 800 metri di altezza e affacciata sul Golfo di Manfredonia. La montagna abbraccia il mare in un connubio sorprendente. Qui Bizantini, Longobardi, Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi hanno lasciato importanti tracce del loro passaggio, facendone uno scrigno di storia e di monumentale cultura.

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Suggerimenti di visita a Monte Sant’Angelo

Nella Città dei due Siti Unesco la bellezza viaggia lungo le vie del centro storico, resiste al tempo davanti al maestoso Castello Normanno-Svevo-Aragonese, ti resta nel cuore al cospetto della facciata monumentale e della Grotta del Santuario più importante dell’Occidente dedicato all’Arcangelo Michele. La bellezza ti accompagna nel misterioso Battistero di San Giovanni in Tumba (detto “Tomba di Rotari”) e verso la meraviglia della Chiesa di Santa Maria Maggiore e dei suoi affreschi, verso l’ascolto del silenzio all’Abbazia di Santa Maria di Pulsano e ai suoi Eremi, verso la magica Foresta Umbra o lungo la costa della marina.

L’architettura religiosa principale di Monte Sant’Angelo è sicuramente il Santuario di San Michele Arcangelo, costruito nel punto dove è apparso l’Arcangelo Michele. Costituito da una grotta naturale e da un complesso di costruzioni sovrapposte in epoche successive, è un autentico scrigno di arte e cultura. Oggi è uno dei luoghi di culto più importanti in Italia e meta di pellegrinaggi da tutto il mondo.

“Terribilis est locus iste/Hic domus dei est/ et porta coeli” – “Terribile (che incute timore) è questo luogo. Qui è la casa di Dio e la porta del cielo”. Queste solenni parole, incise nella pietra, accolgono i visitatori all’ingresso. Tutto iniziò 1500 anni fa, quando tre successive apparizioni dell’Arcangelo Michele sul Monte Gargano spinsero i fedeli ad erigere un Santuario in suo onore: nel 490 detta “del toro”, nel 492 detta “della vittoria” e nel 493 d.C. detta “della dedicazione”. Disposto su due livelli, il santuario accoglie i fedeli con la facciata romanica e il campanile, anche detto torre angioina. Nel sottosuolo si sviluppano invece la Sacra Grotta, cui si accede da una scalinata di 86 gradini scavata nella roccia, il Museo e le cripte. Qui si scorgono numerose iscrizioni incise nella roccia, anche a caratteri runici, testimonianza del passaggio di pellegrini fin dall’epoca longobarda.

 

Il secondo sito Unesco è la Foresta Umbra. Nel cuore del Parco Nazionale del Gargano, cresce la più estesa formazione di latifoglie d’Italia ed una delle più grandi d’Europa. Il nome Foresta Umbra viene dall’ombra creata dalla fitta vegetazione, che lascia filtrare pochissimi raggi di sole. Si estende su una superficie di 10.500 ettari ed è composta di faggi, cerri, querce, aceri e lecci, anche di dimensioni monumentali. Anche la fauna è molto ricca e variegata, tipico è il Capriolo italico, autoctono garganico, il Gatto selvatico, il Cinghiale, il Tasso, la Donnola, il Ghiro e l’Avifauna: il Gufo reale, il Gufo comune, il Picchio, l’Allocco, il Barbagianni, la Gazza, la Beccaccia ed altre.

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Altro gioiello di Monte Sant’Angelo è il possente Castello normano-svevo-angioino-aragonese, costruito per volontà del vescovo di Benevento Orso I fra l’837 e l’838. Testimonia ancora oggi l’alternanza di dominazioni, popoli e stili architettonici. Il maniero fu edificato dai longobardi per ampliarsi poi sotto la dominazione normanna, quando furono erette la torre dei Giganti e la torre Quadra. Fu Federico II di Svevia, invece, a far costruire la cosiddetta Sala del tesoro. Guardandola oggi, la fortificazione evidenzia soprattutto l’influenza degli Aragonesi che, per difendersi da attacchi nemici, costruirono il torrione a forma di mandorla e il fossato che precede il portale di ingresso.

Tappa culturale consigliata è il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari del Gargano, dove sono esposti costumi, arredi, oggetti di lavoro, prodotti di artigianato e oreficerie che testimoniano l’arte, la vita e il lavoro delle popolazioni del Gargano. Altro scrigno di tesori è il Museo Lapidario all’interno del Santuario di San Michele Arcangelo: raccoglie più di 200 manufatti scultorei di vario tipo provenienti dagli scavi del Santuario e da alcuni monumenti della città di Monte Sant’Angelo quali l’ex chiesa di S. Pietro, il Battistero di San Giovanni in Tumba, l’abbazia di S. Maria di Pulsano e il complesso monastico dei Celestini.

La ricchezza  di Monte Sant’Angelo è la testimonianza delle tracce che le tante dominazioni hanno lasciato. Lasciatevi ispirare.

 

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