MUSEI DI FERMO: un appuntamento senza fretta

Pubblicato in Dal mondo dei musei, News

25 Set 22 MUSEI DI FERMO: un appuntamento senza fretta

Col suo impianto urbano rinascimentale, rimasto pressoché intatto, la città di Fermo è un autentico tesoro delle Marche. Piazza del Popolo è il suo cuore pulsante e custodisce la storia della città sotto lo sguardo vigile di Sisto V, la cui statua troneggia sulla facciata di Palazzo dei Priori. Da questa piazza si articola la visita ai maggiori luoghi di attrazione culturale passo dopo passo, palazzo dopo palazzo, in una serie di itinerari costellati di chiese, cortili e opere d’arte e di archeologia. A Fermo la ricchezza si moltiplica in un’offerta straordinaria.

Il paesaggio, inoltre, è la vera e propria forza naturale dell’intero territorio fermano. Fermo ha per quinte naturali il Mare Adriatico, distante soltanto otto chilometri dal centro urbano, e lo scenario suggestivo di un dolce paesaggio collinare che si spinge fino alle pendici dei “monti azzurri” di leopardiana memoria, i Sibillini. La frazione di Torre di Palme è borgo tra i più belli d’Italia, con scorci urbani incomparabili.
A breve sarà completato il progetto Fermo Digital Museum, con la produzione di virtual tour, e il nuovo portale web dedicato ai musei e alle biblioteche di Fermo, presto online e con diversi livelli di approfondimenti e interesse (intervista all’assessore alla cultura Micol Lanzidei).

 

“Fermo. Hai tutto il tempo.”: il circuito museale

Secoli di storia tra tesori sotterranei, palazzi sontuosi, un mappamondo leggendario e Rubens. Collezioni d’arte, di scienza, eventi e meraviglia. Fermo è uno sguardo che fa il giro largo intorno alla storia. È un appuntamento da vivere senza fretta.

I MUSEI DI FERMO

  • Palazzo dei Priori e Sala del Mappamondo
  • Cisterne Romane
  • Musei Scientifici di Palazzo Paccaroni
  • Museo Diocesano
  • Teatro dell’Aquila
  • Terminal Mario Dondero
  • Museo Archeologico di Torre di Palme
  • Il gabinetto delle stampe e dei disegni

Palazzo dei Priori                                                                                                                               

Le sale di Rappresentanza ospitano dipinti di uomini illustri, abiti di priori, giubbe e livree di valletti, trombettieri e donzelli, mobili preziosi, porcellane e pitture.

Fulcro della visita è la Pinacoteca civica. Imperdibile L’Adorazione dei pastori, un grande dipinto a olio su tela del 1608 di Pieter Paul Rubens, la cui collocazione originale era nella chiesa di San Filippo Neri. L’utilizzo del chiaroscuro pare essere un omaggio dell’artista al collega Caravaggio, che aveva avuto occasione di conoscere nel proprio soggiorno in Italia. L’Annunciazione, invece, è il più importante tra gli arazzi conservati. Fu realizzato intorno alla fine del XV secolo ed ispirato ad un disegno del pittore fiammingo Giusto de Gand.

Sicuramente la più famosa tra le sale dei palazzi storici di Fermo è la Sala del Mappamondo. Prese il nome nel 1713 quando venne collocato qui il mappamondo in legno e carta reale di Fabriano del geografo Silvestro Amanzio Maroncelli. La stanza, completamente arredata con scaffalature in legno di noce, ospita parte del fondo antico della Biblioteca Comunale, donato principalmente dal fermano Romolo Spezioli, medico personale della regina Cristina di Svezia.

 

Cisterne romane

Sono un autentico patrimonio dell’arte idraulica di età augustea. Tra le più antiche e più grandi al mondo, le Cisterne romane di Fermo furono realizzate tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. Si sviluppano in 30 sale divise su tre file per un totale di 2.200 metri quadrati e avevano lo scopo di conservare l’acqua potabile da distribuire in città. Per molto tempo, dopo la loro magnifica costruzione, le cisterne furono abbandonate e dimenticate. Furono poi parzialmente recuperate verso la fine dell’Ottocento, quando tornarono per circa un secolo all’originaria funzione di acquedotto cittadino.

Musei Scientifici

Palazzo Paccaroni ospita un viaggio affascinante tra Artico e ornitologia con il Museo Polare “Silvio Zavatti” e il Museo di Scienze Naturali “Tommaso Salvadori”.

Il Museo Polare è l’unico in Italia e il terzo al mondo che si occupa dell’Artide sia da un punto di vista geo-morfologico che da uno prettamente antropologico, mostrando le peculiarità delle popolazioni che abitavano quelle terre ai tempi delle sue esplorazioni. Nell’esposizione è presente tutto il materiale scientifico raccolto dall’esploratore e antropologo Silvio Zavatti durante le sue spedizioni.

Il Museo di Scienze Naturali offre una panoramica di esemplari dell’avifauna marchigiana e italiana, tra cui specie rarissime come il Falco pescatore, l’Avvoltoio monaco, il Gipeto e il Gufo reale.

 

Museo Diocesano

Accanto alla maestosa Cattedrale di Fermo, trova posto il Museo Diocesano. Punto di riferimento e scrigno di arte, storia e cultura diocesana, oltre a custodire un’importante selezione dei Tesori della Cattedrale, raccoglie nel suo prezioso allestimento le espressioni artistiche della vasta comunità del territorio fermano con testimonianze dall’età paleocristiana fino agli inizi del ’900. Tra le opere principali c’è il celeberrimo Messale de Firmonibus miniato nel 1436 da Ugolino da Milano, la stauroteca di Papa Pio III, il pastorale di tartaruga e madreperla di Papa Sisto V e la Casula di San Thomas Becket, rarissimo esempio di arte tessile di origine araba datata al 1116.

Teatro dell’Aquila

Chiamato così in onore del maestoso rapace simbolo della città, è uno tra i più grandi teatri storici della regione Marche. La sua visita conduce in un viaggio incessante, dalla prima progettazione, alla realizzazione, alle ripetute soste e ai continui rimaneggiamenti, fino ai giorni nostri.

Terminal Mario Dondero

Uno spazio vivo e multifunzionale con incontri, mostre, arte e cultura. Progettato dallo Studio Carmassi di Milano e costruito alla fine degli anni Novanta, è stato recentemente ristrutturato e restituito al pubblico. Il Terminal è stato intitolato a Mario Dondero, tra le più interessanti figure del fotogiornalismo contemporaneo, che scelse Fermo come città di residenza negli ultimi anni della sua vita. Una sezione è dedicata in modo permanente all’artista Sandro Trotti che nel 2016 ha donato alla Città di Fermo oltre cento opere, tra dipinti e disegni realizzati nel corso della sua brillante e prestigiosa carriera.

Museo Archeologico di Torre di Palme

La suggestiva e romantica frazione di Torre di Palme ospita all’interno di un elegante palazzo in stile neoguelfo il Museo Archeologico. Sono esposti i corredi funerari di tre delle ventuno tombe rinvenute in contrada Cugnolo tra il dicembre 2016 e l’aprile 2017. Testimoniano l’importanza e le caratteristiche dell’abitato piceno e degli usi e costumi di questa popolazione, prima della colonizzazione romana avvenuta nel 264 a.C.

Il gabinetto delle stampe e dei disegni

All’interno della Biblioteca di Fermo è possibile visitare la sezione grafica quasi interamente costituita dalla collezione privata dell’architetto fermano Giovanni Battista Carducci (1806-1878). Comprende circa 6.500 incisioni e 4.500 disegni raccolti, negli anni, con scelte sapienti e gusto raffinato. Sono esposti insieme anche reperti archeologici pregevoli, oggetti d’arte statuaria, tele e dipinti.

 



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