PNRR: BANDI E FONDI PER IL TURISMO E LA CULTURA – Per una Cultura senza barriere

Pubblicato in Attualità, News

23 Mag 22 PNRR: BANDI E FONDI PER IL TURISMO E LA CULTURA – Per una Cultura senza barriere

Un patrimonio capace di arricchire indistintamente tutti, offrendo gratuitamente il privilegio, più unico che raro, di contribuire ad accrescere la sensibilità e le conoscenze di ognuno, senza distinzioni di posizione sociale, dovrebbe per definizione essere facilmente accessibile. È una condizione imprescindibile per un bene, qual è la cultura, la cui fruizione determina il livello stesso di maturità sociale e di civiltà degli individui. Un diritto talmente connaturato alla crescita dell’uomo (e delle democrazie da esso sviluppate) da essere riconosciuto come universale già nella Dichiarazione del 1948, ma evidentemente così poco tutelato da dover essere ribadito più volte per le categorie di persone più esposte al rischio di esserne estromesse. Come i minori, per i quali il diritto alla vita culturale è stato sancito nella Convenzione sui diritti del bambino del 1989, o le minoranze, cui il medesimo diritto è stato sancito nella Convenzione contro le discriminazioni razziali del 1965 e nella Dichiarazione sui diritti delle persone appartenenti alle minoranze nazionali o etniche, religiose e linguistiche del 1992, le donne, cui analogo principio è stato affermato nella Convenzione contro la discriminazione di genere del 1979 e poi ancora i migranti nel 1990 e i disabili nel 2006.

Il tema dell’accessibilità è dunque fondamentale, quanto quello della tutela stessa del patrimonio culturale. Perché senza renderlo fruibile realmente a tutti, e nella stessa misura, non solo esso cessa di essere quella risorsa fondamentale per la crescita degli individui e delle società, ma diviene, al contrario, causa di disparità ed ulteriore divario sociale. Bene ha fatto dunque il Ministero della Cultura ad utilizzare l’occasione storica del PNRR per contribuire ad abbattere alcune delle barriere che ancora rendono parzialmente o del tutto inaccessibile, specie ad alcune categorie di persone meno fortunate, il patrimonio culturale inestimabile che ha accumulato il nostro Paese nel corso dei secoli.

L’Avviso pubblicato nei giorni scorsi mira a sostenere finanziariamente, con una dotazione di 123 milioni di euro a valere sulla ormai nota Missione 1 Componente 3 dedicata alla “Cultura 4.0”, proposte progettuali da parte di musei e luoghi della cultura pubblici locali, aventi ad oggetto la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali. Il concetto di “barriere” è esteso e articolato e comprende elementi della più svariata natura che possono essere causa di limitazioni percettive, oltre che fisiche, o particolari conformazioni degli oggetti e dei luoghi che possono risultare fonte di disorientamento, affaticamento, disagio, pericolo. Sono quindi barriere non solo i gradini o i passaggi troppo angusti, così diffusi purtroppo nei luoghi culturali disseminati nelle nostre città, ma anche i percorsi con pavimentazione sdrucciolevole, irregolare, sconnessa, le scale prive di corrimano, le rampe con forte pendenza o troppo lunghe, i luoghi di attesa priva di sistemi di sedute o di protezione dagli agenti atmosferici se all’aperto, i terminali degli impianti posizionati troppo in alto o troppo in basso, la mancanza di indicazioni che favoriscano l’orientamento o l’individuazione delle fonti di pericolo.

Destinatari dell’Avviso sono istituti e luoghi della cultura, quali musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, nonché i complessi monumentali, ivi comprese le Fondazioni che gestiscono beni culturali di proprietà pubblica ma anche i soggetti privati gestori degli stessi, purché autorizzati dall’Ente proprietario. Gli interventi proposti dovranno essere altamente “significativi”, idonei cioè a generare un tangibile miglioramento delle condizioni di accessibilità fisica, sensoriale e cognitiva in rapporto all’obiettivo della fruizione ampliata, quale tema strategicamente rilevante della mission della struttura culturale e contribuire a determinare un positivo ed elevato impatto sulla promozione dello sviluppo culturale, economico e sociale dei luoghi e delle comunità.

Gli interventi finanziati possono avere natura materiale o immateriale, oppure essere il frutto di una combinazione di entrambi. È possibile, ad esempio, migliorare l’accessibilità dall’esterno attraverso l’implementazione di un sito web con strumenti dedicati agli utenti con ridotte capacità sensoriali o un punto informativo al quale rivolgersi direttamente o in remoto; favorire l’accesso ai percorsi e ai diversi servizi attraverso interventi sulla segnaletica; predisporre forme alternative e strumenti specifici per assicurare un’adeguata esperienza di visita alle persone con disabilità motoria, sensoriale o cognitiva inserendo nel percorso museale sistemi audio per non vedenti, video in lingua dei segni, riproduzioni per esplorazione tattile, audioguide.

Ma è possibile anche formare il personale ad un’accoglienza cortese, rispettosa, attenta a specifiche richieste relative a disabilità e ad esigenze particolari nella fruizione dei servizi museali o mettere in sicurezza fisica la struttura attraverso recinzioni, cancelli, percorsi di fuga, ecc.

Da ultimo, cosa particolarmente apprezzabile, l’Avviso in oggetto finanzia anche interventi di valorizzazione del patrimonio, cioè l’implementazione e il miglioramento dei temi dell’accessibilità ampliata, mediante progetti di ricerca, pubblicazioni, eventi ed esposizioni, nonché mediante interventi atti a conseguire e ad implementare l’accessibilità cognitiva sia sul piano linguistico, che della comprensibilità dei contenuti attraverso ogni tipo di supporto.

Le proposte dovranno essere supportate da un piano di gestione dell’intervento sull’accessibilità fisica, cognitiva e sensoriale della struttura di durata almeno decennale, che espliciti la capacità del progetto di autosostenersi e garantire, nel tempo, un corretto equilibrio tra attività di manutenzione programmata e iniziative di valorizzazione del bene nonché l’indicazione di opportuni strumenti di valutazione degli obiettivi prefissati. Il Piano di gestione dovrà inoltre evidenziare il risultato operativo della gestione post investimento sia nel suo complesso sia enucleando le eventuali attività economiche svolte.

Insomma una nuova ma stimolante sfida di rinnovamento per il nostro patrimonio culturale che ci accompagnerà fino alla piena estate: le proposte vanno presentate infatti entro il prossimo 12 agosto, perché la cultura non ama neppure le barriere stagionali!

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PNRR: BANDI E FONDI PER IL TURISMO E LA CULTURA
Rubrica a cura di Gianfranco De Gregorio

Laureato in Giurisprudenza, è consulente d’impresa e della pubblica amministrazione con 35 anni di esperienza in innovazione, comunicazione e progettazione comunitaria.

 

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