IL (NUOVO) RUOLO SOCIALE DEI MUSEI

Pubblicato in Rassegna stampa

31 Mag 18 IL (NUOVO) RUOLO SOCIALE DEI MUSEI

Il 25 maggio, nella giornata conclusiva della tappa di Milano di Artlab 2018, il Direttore generale Musei Antonio Lampis è intervenuto affrontando il tema attuale del (nuovo) ruolo sociale dei Musei e dell’attivazione del Sistema Nazionale dei Musei.

Ancora oggi è illuminante confrontare l’idea del Sistema Museale Nazionale con la Decisione 864 della Commissione Europea del 17 maggio 2017, che ha dato avvio all’Anno Europeo del Patrimonio. Tale decisione sottolinea che il Patrimonio culturale artistico, che in gran parte è racchiuso nei nostri musei, è sottovalutato per le esternalità positive che potrebbe generare per lo sviluppo sociale, spirituale e culturale; per l’occupazione, soprattutto giovanile e femminile; per lo sviluppo economico dei territori.

Essere sottovalutato significa che ha bisogno di maggiore attenzione e per avere maggiore attenzione, recita la decisione europea, dovrà essere affidato ad una governance sostenibile. Sostenibile è, dunque, la parola d’ordine di questa decisione e per avere una gestione sostenibile occorre una governancepartecipativa, multilivello fra i diversi portatori di interesse e una cooperazione intersettoriale rafforzata.

L’Italia non ha mai fatto la scelta del grande museo nazionale, non abbiamo né il Louvre, né il Prado, ma sul piano della competizione internazionale e per la suggestione delle persone (turisti e non), abbiamo da offrire la prospettiva di migliaia di musei messi a sistema. Questo porterà l’Italia ad avere un ruolo molto più interessante e maggiormente valutato nella competitività turistica internazionale, ma anche in quel processo verso la non sottovalutazione del Patrimonio tra la cittadinanza voluto dalla UE.

I musei connessi tra loro segnano un punto di svolta nel far crescere il peso del loro impatto sociale, sia sul versante dell’occupazione soprattutto delle generazioni più giovani fortemente colpite dall’economia iperliberista, sia sul versante della partecipazione alla conoscenza del patrimonio delle fasce sociali tradizionalmente escluse dai consumi culturali. ”

(L’intervento integrale è disponibile nella sezione Risorse del sito Mibact e sul sito web del Giornale delle Fondazioni)

FONTE: MiBact – Direzione Generale Musei



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