“UAU – L’arte di essere bambini”: il nuovo merchandising per il Museo di Montefalco e altre realtà dell’Umbria

Pubblicato in Dal mondo dei musei

22 Ott 22 “UAU – L’arte di essere bambini”: il nuovo merchandising per il Museo di Montefalco e altre realtà dell’Umbria

Un gioco da tavolo, un puzzle e una simpatica tazza, tutti oggetti di design d’autore firmati dallo street artist Lucamaleonte. L’esperienza museale in Umbria si trasforma in divertimento formativo grazie a “UAU – L’arte di essere bambini”: è il nuovo progetto di merchandising museale ideato dall’azienda umbra Archi’s Comunicazione e co-finanziato dalla Regione Umbria (POR FERS 2014-2020 Azione 3.2.1.), in collaborazione con tre realtà museali coinvolte nella fase iniziale del progetto. Visitare il museo, conoscere dal vivo le opere e giocare con oggetti semplici ma innovativi diventa il modo più divertente per lasciare impresso un bel ricordo anche nel pubblico dei più piccoli.

UAU ha previsto una campionatura di questi tre oggetti d’artista: ha unito arte, cultura, design, innovazione e tradizione per dare vita ad un merchandising esperienziale, innovativo ed ecosostenibile personalizzato per ogni realtà museale. Tra gli spazi culturali scelti c’è il Complesso museale di San Francesco di Montefalco, per scoprire il legame di san Francesco con la città di Montefalco, partendo dalla meraviglia dell’abside affrescata da Benozzo Gozzoli con le storie del Santo. I bambini con le loro famiglie hanno l’opportunità di “indagare” le opere d’arte attraverso le domande nel gioco da tavolo, ricostruirle con il puzzle oppure inventare le loro storie una volta tornati a casa giocando con la tazza personalizzata. Oggetti che superano l’immagine standardizzata del merchandising museale tradizionale e spesso inflazionato. Un tema dibattuto e oggetto di varie riflessioni, per un settore che andrebbe molto più sviluppato di quanto sia oggi: dal valore delle immagini delle opere d’arte al dibattito che c’è stato recentemente sugli NFT. Interessante l’articolo pubblicato da Artribune a firma di Stefano Monti: “…gli oggetti vengono acquistati più per il loro valore simbolico che oggettivo, rimane quindi scoperta una fetta di mercato che, invece, potrebbe essere interessata ad acquistare oggetti nati dalla collaborazione tra un museo e artisti e designer emergenti, associando quindi il valore simbolico al valore estetico e funzionale dell’oggetto in sé”.

Il progetto “UAU – L’arte di essere bambini” va proprio in questa direzione. “Abbiamo voluto ‘giocare’ con l’arte visivaspiegano da Archi’s Comunicazionetrovando spunto nelle opere d’arte, per creare un’esperienza aperta e dinamica. Nel mondo moderno WOW è un termine usato prevalentemente dai giovani e dai bambini per esprimere meraviglia, stupore, sorpresa. Da qui l’idea di creare un connubio tra storia e modernità, lasciando l’Umbria al centro e creando il marchio UAU. Gli oggetti del brand rappresentano l’arte e la cultura della regione Umbria, ridisegnate per essere in grado di catturare l’attenzione dei più piccoli senza disdegnare l’apprezzamento degli adulti, anche come pezzi di collezione esperienziali. Diventano strumento utile in famiglia per un uso consapevole delle immagini, spesso illusorie e fuorvianti, per dedicare tempo all’osservazione e alla riflessione come gli artisti ci insegnano, da sempre, con le loro opere.

La campionatura realizzata in questa prima fase potrà essere prodotta in serie su richiesta e personalizzata anche per altre realtà museali. Ringraziamo le aziende e i professionisti che hanno reso possibile la realizzazione del progetto e gli enti delle tre realtà museali che ci hanno supportato nella costruzione dei contenuti”.

Le altre due realtà coinvolte nella produzione degli oggetti di design sono il Museo della Canapa di Sant’Anatolia di Narco e l’anfiteatro dell’artista Beverly Pepper a Panicale.

Per informazioni sul progetto UAU > www.archiscomunicazione.it

 

“UAU – L’arte di essere bambini”: il progetto

 

Tutti i bambini sono degli artisti nati; il difficile sta nel fatto di restarlo da grandi” (Pablo Picasso).

Il nome del nuovo brand è già un messaggio chiaro e diretto: “UAU – L’arte di essere bambini”. Riporta sicuramente adulti e bambini al pensiero di qualcosa di positivo ed emozionante, un nome semplice da ricordare e riconoscere. Per questa prima edizione il curatore e storico dell’arte Marcello Smarrelli, consulente artistico del progetto, ha invitato l’artista Lucamaleonte ad intervenire sugli oggetti prodotti da UAU. Figura preminente e internazionalmente riconosciuta nell’ambito della street art e degli interventi di urban art, caratterizzati da un’estetica di grande impatto visivo anche grazie ad un impiego molto originale dello stencil, l’artista Lucamaleonte è da sempre interessato alla studio della storia dell’arte. Per UAU ha tratto ispirazione dall’identità territoriale dell’Umbria e dalle opere delle sue collezioni, per personalizzare con il suo inconfondibile stile gli oggetti di merchandising.

L’oggetto, curato nel design, si trasforma così in una “memory experience” connessa allo stato emotivo vissuto in quel determinato contesto, un ricordo che potrà essere custodito per essere rivissuto sempre nel tempo. “UAU – L’arte di essere bambini” mette le future generazioni al centro e collega ulteriormente la storia al mondo moderno e alle nuove tecnologie.

 

 

I tre oggetti del brand UAU

 

Il gioco da tavolo – Scopri l’arte e mettila da parte

Ispirato al popolare Gioco dell’Oca, si tratta di un divertente percorso in cui i partecipanti, lanciando due dadi e muovendosi di un numero di caselle pari alla somma del lancio, devono raggiungere l’ultima casella per vincere. Il gioco è realizzato in cartone riciclato. I bambini e le loro famiglie, sfidandosi, scoprono storie e curiosità della realtà museale a cui è dedicato ogni gioco, attraverso il racconto di aneddoti. In particolare a Montefalco è protagonista la vita di San Francesco dipinta da Benozzo Gozzoli nell’abside della chiesa, uno dei maggiori capolavori del Rinascimento pittorico italiano; a Panicale si scopre l’artista statunitense Beverly Pepper e le sue sculture di arte contemporanea ispirate al paesaggio umbro; mentre a Sant’Anatolia di Narco il focus è sulla semina e lavorazione della canapa, preziosa fibra locale.

La tazza – Non la solita minestra

Su modello esclusivo progettato del designer Luca Binaglia, è realizzata in ceramica di Deruta con tre diverse raffigurazioni, una per ogni realtà museale. Il manico richiama nella forma la bocca aperta nel pronunciare la parola UAU. Le tazze sono impilabili per comporre, ogni volta, una nuova storia “verticale”, a seconda di come vengono accoppiate. La tazza UAU è un pezzo da collezione, confezionata con una scatola in cartone riciclato.

 

Il puzzle – Componi, osserva, immagina

Tre “quadri” d’artista, con soggetti ispirati alle opere di ogni realtà museale. Un gioco che si trasforma in un’opera d’arte da fare e disfare, da appendere e ammirare. Il puzzle è composto da 35 pezzi in materiale riciclato. Le immagini raffigurate raccontano storie e personaggi: a Montefalco lo spunto è la Predica agli uccelli di San Francesco dipinta da Benozzo Gozzoli nell’abside della chiesa; a Panicale è la natura umbra, ispiratrice dell’opera della scultrice statunitense Beverly Pepper; a Sant’Anatolia di Narco è la tessitura della canapa, preziosa fibra locale.

 

 



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