“Umbria. Eredità”: un volume che è un viaggio per raccontare l’anima culturale di una terra viva

Pubblicato in Attualità, News

21 Apr 22 “Umbria. Eredità”: un volume che è un viaggio per raccontare l’anima culturale di una terra viva

L’Umbria è una regione dai mille volti. “Terra ricca di tempo”, recita una fortunata definizione; terra dai colori vivi, antica, contemporanea, molteplice, ricca di luoghi unici. Chiunque visiti oggi l’Umbria ha in mente paesaggi verdeggianti, colline puntellate di vigneti e oliveti, piccoli borghi e città a misura d’uomo. Ma l’Umbria è molto di più. A guardarla “dentro” si scoprono tesori che celano la gemma più piccola e preziosa: la sua dimensione identitaria.

Identità, quindi, ma anche tempo, tutela del patrimonio, bellezza e autenticità. Sono gli elementi che raccordano le 288 pagine e oltre 140 immagini del volume “Umbria. Eredità”, il nuovo progetto editoriale ideato e prodotto da Maggioli Cultura. Gli autori sono due umbri, lo storico dell’arte Elvio Lunghi e il fotografo Giovanni Tarpani che hanno voluto raccontare la loro terra come una vera “dichiarazione d’amore”.

«Sopra ogni colle sorge una piccola città o un castello ed è di questi che il libro parla – spiegano gli autori Elvio Lunghi e Giovanni Tarpani – Ne riproduce le opere d’arte, che sono con la musica la parte più bella e più nobile del lavoro umano. Architetture dipinti e sculture: se ne descrive l’aspetto, si raccontano storie, se ne cercano le ragioni e si propongono spiegazioni. È un libro d’immagini e di testi, però è stato un lavoro a quattro mani, c’è chi ha girato la regione scattando foto e chi ha scritto i testi chiuso in casa davanti a un personal computer. Non è un libro nato a tavolino, è nato quasi per caso, per gioco, per diletto».

Tema centrale del volume sono pertanto i beni culturali in tutte le loro forme, raccontati con un linguaggio vivace e arricchito da un apparato fotografico consistente. Perugia, Assisi, Gubbio, Montefalco, Foligno sono alcune delle città raccontate, ma ci sono anche luoghi meno noti e territori forse più ombrosi come la Valnerina, ma che preservano tesori d’arte e di tradizioni quasi impensabili. Sono tutti luoghi identitari dell’Umbria che disegnano il cuore verde d’Italia, raccolti in ordine alfabetico e non territoriale per lasciare al lettore la libertà di trovare la propria chiave di lettura e il proprio viaggio di scoperta.

«Abbiamo voluto dare uno strumento in più per ‘guardare’ questi luoghi – sottolineano gli autori – e non solo per ‘vederli’. Uno studio nazionale sui visitatori ha dimostrato che la permanenza davanti ad un’opera d’arte o un monumento non supera i 15 secondi. Vorremmo che attraverso questo libro si possa avere lo stimolo a scoprire e riscoprire con più tempo e attenzione le bellezze della nostra Umbria. Nelle immagini, come nei testi, c’è l’esperienza vissuta in Umbria, dove le persone sono state sempre centrali. Oggi tutti noi desideriamo “essere dentro” e vivere l’esperienza in prima persona, vogliamo esplorare, apprendere e immergerci pienamente nel patrimonio culturale. Le piazze, le chiese, le architetture e le opere d’arte diventano un paesaggio poetico, quasi spirituale. Una scoperta – o una riscoperta – profonda e personale di un territorio incredibile. E soprattutto vivo».

Eredità come concetto e come visione

Il sottotitolo “Eredità” annuncia già la vocazione che raccorda i contenuti. Il patrimonio artistico e culturale dell’Umbria, materiale e immateriale, è un’eredità culturale fatta di città e di borghi, di acqua e di terra, di artisti e di santi, di donne e di uomini. La stessa immagine scelta per la copertina unisce un passato di memoria, un presente di emozioni e un futuro di bellezza. Ricevere in eredità un patrimonio culturale è un privilegio; trasmetterlo rinnova il legame con la propria terra e rafforza le radici per diventare identità.

«Operando da decenni come partner della pubblica amministrazione per offrire servizi in settori che prevedono una forte componente di standardizzazione – spiega Gianluca Bellucci, di Maggioli Cultura -, quando abbiamo deciso di investire nel marchio Maggioli Cultura lo abbiamo fatto con la consueta determinazione che contraddistingue l’operato del Gruppo Maggioli e con la volontà di sperimentare l’applicazione del nostro modello industriale in un ambito così particolare come quello del patrimonio culturale. Con il libro “Umbria. Eredità”, nel presentare una certa idea dell’Umbria, quella disegnata dalle fotografie di Giovanni Tarpani e dalle parole dello storico dell’arte Elvio Lunghi, abbiamo inteso offrire la rappresentazione concreta e tangibile del nostro modello. Abbiamo cercato di essere accurati nell’approfondimento scientifico e attenti al linguaggio, dal tono immediato e semplice, adatto a tutti; la fotografia è sempre caratterizzata dalla presenza umana, ad indicare la potenza e la meraviglia degli ambienti, delle cose, dei gesti, dei volti; abbiamo usato una veste editoriale di qualità e una linea grafica moderna che privilegiasse la leggibilità. Esattamente come nel nostro modello di produzione culturale, aperto al digitale, ma ancora pieno di fiducia nella carta come supporto (un supporto in cui Maggioli affonda le radici), un modello che guarda tanto all’organizzazione quanto alla comunicazione, intesa come produzione e trasferimento di contenuti. Perché il nostro approccio al patrimonio culturale è sensibile al concetto di eredità culturale come patrimonio della comunità; questo ci impone il dovere della custodia e contemporaneamente la necessità di organizzazione per consentire a tutti di goderne e la capacità di continuare a produrne, per garantirne la trasmissione alle future generazioni, quale contributo fondamentale allo sviluppo umano e al miglioramento della qualità della vita»”.

“Umbria. Eredità”: la presentazione a Milano, Spazio Arena Listone Giordano

“Umbria. Eredità” è stato presentato recentemente a Milano, nel suggestivo scenario dello Spazio Arena Listone Giordano, il crocevia tra design e cultura progettato da Michele De Lucchi. Un palco, o meglio un salotto, che ha raccolto i pensieri di personalità e professionalità diverse accomunate dall’amore, chi per nascita e chi per affinità elettiva, per una delle regioni più affascinanti del patrimonio culturale italiano e che ha ancora molto da rivelare. Introdotto da Andrea Margaritelli, Presidente della Fondazione Guglielmo Giordano, l’incontro ha delineato un ritratto dell’Umbria inedito e variegato, fatto di ricordi e di quello stupore che accomuna chi si avvicina a questa meravigliosa regione, come ha sottolineato da Michela Proietti, giornalista del Corriere delle Sera e opinionista televisiva.

«L’Umbria è il cuore dell’Italia – afferma Alessandro Cannavò, caporedattore del Corriere della Sera e ospite d’eccezione della serata. Cuore verde, certamente, ma soprattutto cuore emozionale di un Paese che affonda le sue radici nella spiritualità». Una regione forse troppo spesso associata alle tristi catastrofi naturali che l’hanno colpita negli anni, ma laboratorio ideale di un nuovo modo di vivere e visitare il territorio: la riscoperta della dimensione locale, in risposta al sovraffollamento turistico delle città d’arte. Un patrimonio da vivere e da usare, di cui godere e da continuare a costruire, affinché le tracce indelebili lasciate dal susseguirsi dei secoli non siano soltanto oggetti da museo, come auspicato da Gianluca Bellucci di Maggioli Cultura, che ha ringraziato la Fondazione Guglielmo Giordano e la Margaritelli Spa, con Andrea Margaritelli che ha voluto ospitare la presentazione nello spirito di condivisione profonda di un modello di impresa legata alle radici culturali.

 

Un invito a vivere esperienze autentiche in Umbria

L’Umbria disegnata dagli scatti del fotografo Giovanni Tarpani e dalle parole dello storico dell’arte Elvio Lunghi è già un successo editoriale. Un risultato che va oltre le aspettative, ma che qualifica ancora più il progetto. È un invito a vivere le esperienze autentiche che questa regione è capace di offrire. Offrire in eredità.

«C’è tanto da vedere in Umbria – è l’invito degli autori Elvio Lunghi e Giovanni Tarpani – Noi abbiamo messo i giochi di luce delle nostre foto e il racconto di vecchie storie. Vorremmo soltanto che si sentisse tutto l’amore che portiamo alla nostra terra, ai suoi paesaggi, al lavoro dell’uomo».

Lettura originale dei beni culturali dell’Umbria dalla veste grafica elegante e moderna firmata da Paul Robb dello studio Salt&Pepper, il volume “Umbria. Eredità” è disponibile nelle librerie e nel sito e-commerce dell’editore.

 

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