
Pubblicato in Dal mondo dei musei, News
07 Feb 25 Fabriano: un’offerta museale dalla tradizione della carta alle collezioni d’arte
A Fabriano tutto emana storia, arte e cultura. È nota come la città della carta, ma vanta molte bellezze e opere d’arte tutte da scoprire: è la città del Rinascimento, dell’industria e oggi la Città Creativa dell’Unesco. Puoi iniziare il tuo viaggio dai monumenti medioevali o dal museo che non ti aspetti. Fabriano è una città che ti accoglie fin dall’arrivo, con la sua frenesia pacata e un centro storico da percorrere a piedi nei vicoli e piazze, passando dalle Logge al ben più imponente Loggiato.
Questo piccolo gioiello marchigiano è stato un importante crocevia culturale. Nel XIII secolo, complice anche la floridezza economica diffusa grazie al commercio della carta, si svilupparono cantieri architettonici e pittorici nei quali si forma la cosiddetta “scuola fabrianese” e che cambiarono il volto di Fabriano, dando origine a capolavori in parte ancora poco noti.
Sono diversi i siti museali comunali da scoprire nella città di Fabriano: Pinacoteca Civica “B. Molajoli”, Museo Guelfo, Museo della Carta e della Filigrana e l’Oratorio della Carità. Dall’1 febbraio l’attività di accoglienza e gestione è stata affidata a Maggioli Cultura e Turismo.
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Quattro musei, un circuito di arte e storia
Il cuore della collezione storico-artistica di Fabriano è la Pinacoteca Civica “Bruno Molajoli”, conservata al primo piano del quattrocentesco complesso monumentale “Ospedale di S. Maria del Buon Gesù” di stile tardo gotico. Raccoglie due collezioni. Quella storica ospita opere di arte sacra di importanti artisti di scuola locale, provenienti da chiese e abbazie di Fabriano e dintorni dal 1200 al 1700. I dipinti, esposti in cinque sale seguendo un ordine cronologico, rappresentano un esplicativo esempio della produzione pittorica fabrianese e centro-appenninica dal ‘200 al ‘500. Di particolare interesse alcuni affreschi romanici tra cui spicca una Crocifissione della seconda metà del XIII secolo, opera del cosiddetto Maestro di Sant’Agostino; alcune straordinarie tavole di Allegretto Nuzi (1315-1373 c.); la Dormitio Virginis di Antonio da Fabriano di cui restano due grandi affreschi (1480) nell’ex Refettorio di San Domenico; alcuni gruppi scultorei in legno della fine del XIV secolo; la Crocifissione del Maestro di Fossato (XV secolo); la Natività di Simone De Magistris (1534 o 38-1612) e la Madonna del Rosario di Orazio Gentileschi. Frutto invece di un lascito testamentario è la collezione di arte moderna e contemporanea – intitolata “La casa di Ester” – con opere di alcuni degli artisti più importanti del Novecento italiano da Burri a Fontana, da Manzù a De Chirico.
Il Museo Guelfo e Collezione Guelfo e Marisa Bianchini comprende opere d’arte contemporanea e altri beni di varia natura (tele, disegni, volumi, etc.) provenienti da una collezione privata donata al Comune. Inaugurato nell’ottobre 2018 nei locali adiacenti la Biblioteca multimediale “R. Sassi”, ospita le opere dell’artista di origine fabrianese Guelfo (1937 – 1997), al secolo Gaetano Ulisse Bianchini, al quale è intitolato il museo, oltre ad una raccolta di opere grafiche dall’Impressionismo ai giorni nostri. La sezione che espone le opere di Guelfo ripercorre alcuni dei temi ricorrenti nella sua produzione artistica. Nell’allestimento della prima sala oltre ai numerosi dipinti, realizzati con varie tecniche, si segnalano anche sculture in vetro, bronzo, ed alcune vetrate che costituiscono un genere particolarmente congeniale all’artista fabrianese. La raccolta di grafiche esposta nella seconda sala rappresenta invece un viaggio nella storia dell’arte del XIX e del XX secolo, una collezione che nel corso degli anni si arricchisce grazie ai numerosi viaggi attraverso l’Europa, che hanno messo in contatto Guelfo con alcuni degli artisti più rappresentativi del Novecento, soprattutto dadaisti e surrealisti. Una particolare sezione è inoltre quella che raccoglie diversi disegni, incisioni e opere di Giorgio De Chirico.


Fabriano è nota comeCittà della Carta, famosa per i fogli da disegno F4. Ospitato nel complesso monumentale dell’ex Convento dei Domenicani, il Museo della Carta e della Filigrana racconta settecento anni di tradizione, partendo dalla fabbricazione a mano della carta fino ad arrivare all’esposizione delle filigrane alla visualizzazione del viaggio storico della carta, alle fasi di sviluppo di questa arte nella terra di Fabriano. In un’ampia sala trecentesca del piano terra è stata ricostruita la gualchiera medioevale per la fabbricazione della carta a mano. Non mancano le curiosità, come ad esempio la carta fatta con i carciofi o le banconote più rare al mondo. La visita del museo comprende la dimostrazione della lavorazione tradizionale della carta a mano “ad usum fabrianensis”.
Infine l’Oratorio della Carità, situato di fronte alla facciata dell’ex chiesa di San Francesco. Fu iniziato nel 1587 ed è sede della Confraternita della Carità. A pianta rettangolare, con soffitto a capriate, al suo interno è conservato un notevole ciclo di affreschi rappresentanti le sette Opere di Misericordia Spirituali e Corporali (tema assai diffuso durante la Controriforma), realizzati sul finire del ’500 da Filippo Bellini di Urbino. I quattordici riquadri sono alternati da paraste e decorati con stucco e dorature. Il salone dell’Oratorio della Carità ospita eventi, convegni, attività culturali e matrimoni civili.
