‘Flânerie’: come cambia il turismo culturale. Le riflessioni del convegno a Modena

Pubblicato in Attualità, News

01 Lug 22 ‘Flânerie’: come cambia il turismo culturale. Le riflessioni del convegno a Modena

Come è cambiata l’esperienza di visita alle città e ai luoghi d’arte? Come possono essere soddisfatte le aspettative di chi pratica il turismo culturale dopo la pandemia? E le nuove tecnologie, come influiscono sul modo di concepire un museo, di esplorare un luogo, di fruire di un’opera d’arte? Il 23 e 24 giugno scorsi il Laboratorio Aperto di Modena ha ospitato l’evento ‘Flânerie’, la due giorni di approfondimenti, incontri ed esperienze, attraverso gli interventi di esperti e la presentazione di “case history” nazionali. L’evento si è ispirato alla ‘flânerie’, ossia il piacere di vagare oziosamente e quindi senza fretta per le vie cittadine, domandandosi se può essere un’esperienza ancora attuale.

Il convegno è stato organizzato dal gruppo Maggioli in collaborazione con il Comune di Modena. Due giornate emozionanti in cui i relatori ospiti hanno offerto interessanti stimoli per ripensare le modalità di fruizione dei beni culturali attraverso nuove tecnologie, strumenti e applicazioni. A moderare gli incontri è stata Valentina Lo Surdo, conduttrice radiotelevisiva e reporter di cammini.

 

 

MATERIALE DELL’EVENTO ‘Flânerie’ (23-24 giugno)

«Chi cammina a lungo per le strade senza meta viene colto da un’ebbrezza» scriveva Walter Benjamin nei suoi Passages. [….] per raccontarci di un viaggio che va oltre al semplice vagare e passeggiare ma che si arricchisce dell’incontro con il fattore “sorpresa”, quasi come fosse uno shock. Il flâneur, al momento dell’incontro, acquisisce la consapevolezza della mutazione della città, rimodulando il suo rapporto con essa e rendendosi soggetto in grado di rappresentare la dimensione liquida del mondo contemporaneo.

L’evento ‘Flânerie’ ha aperto nuovi sguardi sul turismo culturale nelle città d’arte. Per chi non ha avuto la possibilità di partecipare e chi vuole approfondire quanto presentato, è possibile consultare le presentazioni e i file audio delle due giornate in questa cartella.

Ad aprire le sessioni dei due giorni sono stati i saluti di Ludovica Carla Ferrari Assessora Città Smart, Politiche economiche, Turismo e promozione della città del Comune di Modena, Andrea Bortolamasi Assessore alla Cultura del Comune di Modena e Marta Pellegrino Head of Operations Laboratori Aperti Modena – Piacenza – Ferrara – Forlì – Ravenna.

Il tema del PRIMO GIORNO è stato “L’ebbrezza della scoperta: nuove tecnologie per la fruizione dei beni culturali”. Gli interventi hanno analizzato l’evoluzione del sistema museale verso la componente tecnologica, strumenti e applicazioni per la fruizione dei beni culturali e l’impatto delle tecnologie nell’esperienza personale del visitatore; case history delle aziende di settore.

Sono intervenuti:

  • Matteo Al Kalak, Direttore Centro di ricerca sulle Digital Humanities dell’Università di Modena e Reggio Emilia

“Strategie digitali di valorizzazione culturale: Modena come caso di studio?”

  • Francesca Chiocci, Fondazione Sistema Toscana (Firenze)

“Tecnologie digitali e narrazione dei siti UNESCO toscani inseriti nella UNESCO World Heritage List; l’esperienza, le condizioni di successo”

  • Carolina Taddei, Assessora alla Cultura del Comune di San Gimignano

“La meraviglia dei siti Unesco: innovare la fruizione di luoghi patrimonio dell’umanità”

  • Francesca Velani, Vicepresidente Promo PA e Coordinatrice Parma Capitale della Cultura 2020+21

“Parma 2020+21: Case history”

  • Ivan Chiesi, Presidente e Legale Rappresentante di AR/S Archeosistemi Soc. Coop. (Reggio Emilia)
    “Esperienze e strategie di valorizzazione dei beni culturali”
  • Cristian Fossoni, StoREmilia Società Benefit a r.l. (Reggio Emilia)

“Il turismo enogastronomico in Emilia nella sua componente esperienziale: il caso Amord’Emilia”

  • Marta Pellegrino, Head of Operations Laboratori Aperti Modena – Piacenza – Ferrara – Forlì – Ravenna

“Il valore del Laboratorio Aperto per la città di Modena e la rete regionale”

  • Stefania Spaggiari, Direttore Museo della ceramica di Fiorano – Castello di Spezzano

“L’app audioguida Castello di Spezzano e Museo. Special guest, Marco III Pio di Savoia”

 

Il SECONDO GIORNO è stato dedicato a “Un vagabondare contemporaneo: il turismo culturale nelle città d’arte”. I temi si sono concentrati sulle nuove dinamiche di attrazione e gestione turistica di una media città d’arte, mettendo in risalto i nuovi bisogni del turismo esperienziale, l’impatto dei flussi turistici e le strategie di gestione e promozione.

Sono intervenuti:

  • Valentina Lo Surdo, Conduttrice radiotelevisiva e reporter di cammini (Roma)

“L’esperienza dei cammini nelle città d’arte”

  • Giampaolo Nuvolati, Professore Ordinario Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale Università Bicocca di Milano

“Perdersi negli interstizi urbani… come un vero flâneur”

  • Alberto Renzi, Il Sentieraio (Roma)

“Città d’arte, nuove tecnologie 4.0 e percorsi tematici per creare un’offerta integrata adatta ad ogni esigenza”

  • Matteo Fabbri, TryeCo 2.0 srl (Ferrara)

“Discovering Ferrara, scoprire la città e le sue bellezze con una caccia al tesoro digitale… ma non troppo”

  • Benta Wiley, Oryoki Group (Reggio Emilia)

“Cosa prospetta il futuro per il settore dell’Ospitalità? Un approccio che coinvolge comunicazione, architettura e design in modo sinergico”

  • Renato Eschini, Project Manager / Senior Software Engineer di INERA s.r.l. (Pisa)

“Turismo Digitale – Innovazione tecnologica e visione strategica – esperienze e soluzioni Inera”

  • Maria Oddo, ETT Group (Genova)

“Dall’emigrante al flâneur. Il museo multimediale come agente di trasformazione urbana: il caso del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana a Genova”

  • Sebastiano Bisson, Direzione e Sviluppo Progetti di Innovazione Tecnologica del Laboratorio Aperto di Modena

“I prodotti del Laboratorio Aperto per la promozione turistica”

 



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